Il divino Gilmour, Clapton e Knopfler. Sono i miei grandi idoli, fonte infinita di inspirazione e modelli irraggiungibili. Mi e’ venuto in mente di dedicare a questi miei maestri una specie di altarino degli “antenati”, a queste divinita’ maggiori ho aggiunto il grande Jeff Beck, non tanto perche’ sia minore ma perche’ per me scoperta molto piu recente, e non poteva mancare Jimi al quale chiunque anche solo imbracci una chitarra deve qualcosa. Abbastanza significativo e’ che tutti siano caratterizzati dall’uso predominante o esclusivo della Stratocaster.
David Gilmour
Ho scoperto i Pink Floyd con l’album a Momentary Lapse of Reason, erano gli anni ’80 e il video di Learning to Fly su MTV mi folgoro’. Chiesi a mia mamma di comprarmi la musicassetta dell’abum mentre ero a casa da scuola con la febbre. Quel nastro giro’ nel mio walkman per mesi e mesi. Con il tempo poi scoprii anche l’altra produzione storica della band. Ricordo che nelle sale studio dell’ISU a Milano vicino all’universita’ c’era una sala per l’ascolto della musica in cuffia. Avevano tutta la discografia in CD dei Pink Floyd, Led Zeppelin, Rolling Stones e Beatles. Passai mesi a studiare nella sala musica con in cuffia i Pink Floyd, i risultati di questo studio furono dal punto di vista universitario non troppo brillanti. Ho avuto anche la fortuna di ascoltarli dal vivo nel 1992 a Torino durante il Division Bell Tour. Diciamolo subito, Waters non mi e’ mai stato simpatico, l’ho sempre visto come il depresso che aveva mandato tutto a monte per il suo egocentrismo, Gilmour mi e’ stato sempre piu’ congeniale e di fatto ho conosciuto i pink floyd nel periodo post Waters. Con il tempo di tutta la discografia del gruppo veniva fuori che quello che preferivo era la parte Gilmouriana della Band, i brani dove Gilmour aveva un ruolo importante nella composizione, ma pur identificando con GIlmour il Sound e l’anima dei Floyd per anni per me e’ stato sempre il chitarrista della mia Band preferita. La Riscoperta di Gilmour come solista arriva nel 2006, dopo una lunga pausa mi stavo riappassionando alla chitarra e in un negozietto di dischi di Hangzhou ho trovato On An Island, l’ascolto dell’album e la voglia di approfondire di piu’ il lavoro di Gilmour mi ha portato, tramite internet, a conoscere la discografia solista precedente, l’album omonimo del 1978 e About Face dell’83 e anche quel sito fantastico che e’ Gilmourish.com
Secondo me con l’album On An Island Gilmour e’ entrato in una nuova fase creativa della sua vita, il successivo tour con il dvd Live at the Royal Albert Hall e l’album Live in Gdansk rimarranno testimonianze eterne di uno dei momenti migliori della sua carriera. La recente partecipazione al progetto Metallic Spheres – The Orb fa anche prevedere nuovi sviluppi in direzioni che si discostano dai format fin’ora esplorati da questo grande artista. Proprio ieri leggevo sul sito di Giampaolo Noto una news su un nuovo album in cantiere che dovrebbe uscire per fine 2011
Mark Knopfler
I Dire Straits sono per me un’altra scoperta della fine degli anni ’80 con la raccolta Money for Nothing, un’altra musicassetta che si e’ consumata nel mio walkman. Anche i Dire Straits li ho potuti ascoltare dal vivo a Milano nel successivo tour all’album On Every Streets. Brani come Sultans of Swing e Brothers in Arm sono tra i capolavori della musica che mi hanno spinto a prendere in mano una chitarra. In quegli anni Mark Knopfler aveva un look molto peculiare, giacche con spalline rinforzate e banda da tennista in testa e polsini asciuga sudore.. insomma quando adesso si riguarda Alchemy Live fa un po’ ridere. Pero’ che Chitarrista!!!!! Il suo fingerstyle molto personale, un gusto nella scelta delle note e delle progressioni armoniche veramente di altissimo livello. Al progressivo spegnersi del progetto Dire Straits ho continuato a seguirlo nei suoi sviluppi solistici. L’album con Chet Atkins, i Notthing Hillbillies, i suoi dischi del nuovo millennio, Album e Tour con Mary Lou Harris. Una cosa per me evidente e’ la maturazione come cantante e songwriter, nell’ultimo Get Lucky addirittura per quasi meta’ dei brani le chitarre sono in secondo piano. Mark e’ una fase di maturita’ artistica per cui non ha piu’ bisogno di presentarsi come guitar hero, possiamo dire che puo’ togliersi il lusso di essere un’artista a tutto tondo.
Eric Clapton
L’ho scoperto con l’album August, dedicato alla nascita del piccolo Conor, contenente l’hit “It’s in the Way That You Use It”, colonna sonora del film the Color of Money. Anche qui siamo nel pieno degli anni 80, e Clapton e’ nella sua fase stiloso/figetto firmato Armani, e anche in una fase parecchio alcolica.
Quello che adoro di Clapton e’ il groove!!! dal punto di vista melodico e’ abbastanza ripetitivo ma quelle note che continua a suonare le suona come nessun’altro sa fare. Un paio d’anni fa ho letto la sua autobiografia, beh diciamo uno che a parte il successo e i soldi ha vissuto anche parecchie sofferenze, ha passato decenni interi alterato da droga ed alcool ma ha trovato il modo e la forza di uscirci. L’album Unplugged rimane una pietra miliare per la mia formazione musicale, e il successivo ritorno alle radici del blues mi ha portato ad approfondire questo genere, diciamo che per molti giovani Eric Clapton rimane una “porta” verso la tradizione del genere. Negli ultimi anni ha assunto anche una funzione di gran maestro riunendo attorno a se diverse generazioni di musicisti in occasione del Crossroad festival, sembra quasi che si stia dedicando a creare una discendenza, e mantenere un filo conduttore tra passato e futuro.
Jimi Hendrix
Ok, lasciatemi dire una bestemmia, per anni non mi e’ mai piaciuto, non l’ho capito subito. Mi ci sono avvicinato passando dalle cover eseguite da altri, una su tutte Little Wing, brano che per me e’ magico!! Jimi Hendrix non puo’ non essere citato come influenza, chiunque oggi suoni una chitarra elettrica ne e’ stato direttamente o indirettamente influenzato.
Jeff Beck
Ha portato l’espressivita’ dello strumento a livelli altissimi, usando tecniche non convenzionali, e tecniche convenzionali usate in modo peculiare. L’ho scoperto recentemente, con la sua partecipazione al Crossroads Festival del 2007, da li ho approfondito e iniziato un ascolto piu’ attento dei suoi album. Per me e’ fonte d’ispirazione sopratutto nell’uso della mano destra e del controllo dell’attacco delle note pizzicate con le dita. Gran parte di quello che suona per me e’ ancora incomprensibile e questo me lo fa apparire come un’alieno delle 6 corde.
L’ho notato solo dopo averli messi tutti insieme, alla fine le mie influenze principali usano tutti la stratocaster, pur essendo passati in fasi “gibson” o alternando ancora vari strumenti il loro signature sound e’ legato alla strato.
Dopo aver fatto questa associazione quasi casuale mi e’ venuto in mente di raccogliere le mie “influenze minori” divisi per tipo di chitarra a cui questi artisti sono legati, e il risultato e’ stato abbastanza interessante per il “gruppo Les Paul” e per il “gruppo Telecaster” ma questo lo lascio alle prossime puntate, stay tuned!!!!!!
[…] l’85% del mio mondo musicale e tra queste senz’altro la strato e’ associata ai miei grandi eroi, la Tele e’ la sorella maggiore della Strato e non puo’ mancare mentre la Les Paul […]