Essenziale, non ti lascia mai a piedi (o meglio quasi mai). La Vespa per me e’ sempre stata piu’ che uno scooter, tra l’altro c’e’ stato un tempo in cui La Vespa era lo Scooter, prima che arrivassero quei motorini di plastica con le ruote piccole… C’era un tempo in cui la Vespa non aveva nemmeno la batteria, che si avviava con un calcio alla pedivella, e che se non partiva bastava andare a spinta o se si aveva un po’ culo c’era magari una discesina a portata di mano, dove correre qualche metro e poi ingranare la prima. Poi sono venute le sofisticazioni tecnologiche, avviamento elettrico, batteria, marmitta catalitica, miscelatore, ma ancora Vespa era, fino a quando alla fine della Vespa e’ rimasto solo il nome. Dicevo per me e’ sempre stata piu’ di uno scooter, o di un mezzo di trasporto, per me e’ l’IDEA di essenzialita’, praticita’, comodita’, versatilita’, fatta a scooter, un po’ quindi come la Telecaster (fatta a Chitarra).
La mia Vespa e’ una PX del 1982, l’ultima serie della Gloriosa Vespa nata nel dopoguerra, la serie che ha visto il volgere del nuovo millennio e si e’ arricchita di tante diavolerie tecnologiche per andare i pensione ma poi ritornare nuovamente (la Piaggio ha rimesso in produzione la PX dopo il successo commerciale del clone LML). LA mia e’ ancora una di quelle essenziali, senza avviamento elettrico, senza miscelatore, senza batteria, insomma con solo quello che serve a farla andare.
Da quando mi sono trasferito in Cina e’ in letargo nel Box a casa in Italia, coperta da un telo e con parecchia roba accatastata, L’ultima volta che l’ho usata e’ stata nel 2001 quando la portai a fare la revisione. Quest’estate sono tornato a casa in vacanza e mi e’ venuto in mente di andare giu’ a trovarla, l’ho tirata fuori per farle prendere una boccata d’aria. Mentre ero li che me la riguardavo con nostalgia ho pensato:”perche’ non provare, magari parte..” e sono bastati 2-3 colpi ben assestati sulla pedivella per farla partire…. Erano 10 anni tondi che quel motore non veniva messo in moto!!!!
Tra l’altro nel serbatoio non so piu’ nemmeno che carburante ci fosse, o meglio della miscela al 2% inizialmente messoci nel 2001 chissa cosa ne e’ rimasto, indubbiamente un buon carburante invecchiato!!! eppure e’ PARTITA, e ha continuato ad andare, scoppiettando e facendo un fumo che neanche in val di susa hanno usato dei fumogeni cosi’, l’ho lasciata andare per un po’ assumendomi tutte le responsabilita’ del danno ambientale che stavo arrecando… alla fine non voleva piu’ fermarsi, anche girando la chiave continuava ad andare… piccolina.
Beh questa e’ la grandiosita’ di questa idea e di questo progetto nato dalla mente di un grande ingegnere italiano. Corradino D’Ascanio un po’ come Leo Fender, con l’idea di costruire uno scooter che fosse facilmente industrializzabile, economico, affidabile, versatile, essenziale, come l’idea che ebbe il grande Leo quando ideo’ la Telecaster.
Meno cose ci sono meno cose si possono rompere, Keep It Simple Stupid!!! 😉
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