A fine settembre ho comprato sull’iTunes Store la nuova edizione Deluxe Experience Version di “Dark Side Of The Moon” e a novembre anche la stessa riedizione di “Wish You Were Here“. Al di la delle impeccabili rimasterizzazioni dei brani originali registrati in studio, quello che mi ha letteralmente mandato fuori di testa sono stati i brani dal vivo registrati nel Novembre del 1974 al Wembley Empire Pool. Per anni mi sono sempre accontentato degli Album Live che la band ha uffialmente pubblicato nella sua carriera, il disco live del doppio “Ummagumma”, “The Delicate Sound of Thunder”, “Pulse”, e il ‘postumo’ (uscito 20 anni dopo) “Is there anybody out there?” ma l’ascolto di queste registrazioni del 1974 mi ha fatto scattare la curiosita’ di andare ad esplorare il mondo sommerso dei BOOTLEGS!
Gli album dal vivo ufficiali, seppur fantastici, hanno la pecca di essere affetti da una perfezione artificiosa, le esecuzioni sono impeccabili, nessuna sbavatura e nessun margine di improvvisazione, spesso i brani sono riproduzioni fedeli delle versioni in studio, l’unica concessione sono assoli piu’ lunghi ma anche qua molto preparati. Di solito questi album ufficiali sono assemblati dalle migliori esecuzioni estratte da una ventina e piu’ di concerti, ritoccate in studio e probabilmente con parti anche risuonate se non correggibili.
Il concerto registrato in multitraccia nel 1974 e rimixato e masterizzato nel 2011 mi ha fatto conoscere una band ben diversa da quella che conoscevo. I brani di “Dark Side of the Moon” vengono suonati in modo leggermente diverso, le piccole imperfezioni rendono il tutto molto piu’ vivo e reale, quello che emerge e’ una vera esibizione dal vivo, con tutto quello che comporta, il mood del momento, l’interazione con il pubblico, gli errori, e i passaggi improvvisati che portano ulteriore creativita’.
Shine On You Crazy Diamond e’ suonata l’anno prima dell’uscita dell’album ed e’ gia’ da pelle d’oca. Non mi e’ mai piaciuto il sax nella Part 5, ho imparato ad accettarlo, ma in questa versione finalmente non c’e’!!! Part 6 e’ suonata di seguito alla 5 e conclude il brano.
Vengono suonati poi anche “Raving and Drooling” che uscira’ solo nel 1977 in “Animals” come “Sheeps” e “You’ve Got to Be Crazy” che nello stesso album diventera’ “Dogs”. Poterle ascoltare in questa fase embrionale e’ esaltante. I Pink Floyd sono noti per avere eseguito i brani dei loro album prima di portarli in studio, per perfezionarli e per rodarli fino al punto in cui li ritenevano maturi da essere incisi. Questo dura appunto fino alla pubblicazione di “Whish You Were Here”, come dice Mason in “The Inside Out” il continuo miglioramento della tecnologia di registrazione portatile stava facendo si che i bootlegs diventassero sempre piu’ di alta qualita’ e c’era il rischio che queste registrazioni non autorizzate potessero danneggiare la Band.
Per anni e’ circolato un bootleg di questo concerto, che seppur considerato da sempre uno dei migliori bootleg, soffriva come tutte le registrazioni di questo tipo di una qualita’ del suono che non rendeva giustizia al sound della band. Finalmente queste registrazioni remixate e rimasterizzate ritrovano tutto il loro splendore.
Su Gilmourish.com Bjorn ha scritto un articolo sul concerto di Wembley e come suo solito si e’ si e’ addentrato in un’analisti dettagliata del sound di Gilmour e del suo stage rig. Assolutamente da non perdere.
Come detto in apertura queste registrazioni si trovano nelle riedizioni di “Dark side of the moon” e “Wish you were here”, di entrambe sono disponibili diverse versioni, in cofanetti con CD, DVD e anche LP, io consiglio l’acquisto delle versioni digitali sull’ iTunes store, che alla fine permettono di apprezzare questi lavori salvando anche il portafogli.
Cliccando su questi link potete accedere direttamente agli album sull’iTunes Store:
The Dark Side of the Moon (Deluxe Experience Version) [Remastered] – Pink Floyd
Wish You Were Here (Deluxe Experience Version) [Remastered] – Pink Floyd
L’ascolto di questi brani registrati dal vivo e’ stato talmente coinvolgente che come dicevo sopra ho iniziato ad esplorare il mondo sommerso dei bootlegs dei Pink Floyd, nella seconda parte di questo post continuero’ il viaggio nelle performance live della band proprio andando ad esaminare i bootlegs piu’ significativi. Stay Tuned!!!
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