Per chi come me e’ costretto a suonare nel poco tempo libero rimanente la sera, dopo aver messo a letto i bambini, la chitarra acustica rischia di rimanere uno strumento dei desideri, per sua natura la chitarra acustica e’ fatta per far sentire la sua voce e per risuonare il piu’ possibile con tutto il suo volume, tutte, o almeno quasi tutte. Ce lo si poteva aspettare che i pionieri degli strumenti Silent fossero proprio i giapponesi, costretti a vivere in densita’ abitative le piu’ elevate del mondo, in piccoli appartamenti dove il vicinato non e’ mai stato realmente cosi’ vicino, chi piu’ di loro avrebbe potuto trovare una soluzione al desiderio di suonare i propri amati strumenti senza arrecare disturbo? Se le tastiere elettroniche da decenni oramai sono dotate di una presa per le cuffie, erano proprio gli strumenti acustici a presentare la sfida piu’ grande, zittirli preservandone il suono. Dagli archi, ai pianoforti, ai fiati, Yamaha ha sviluppato negli anni una intera serie SILENT di cui fanno parte anche alcuni modelli di Chitarra con corde in acciaio e in nylon, ed e’ proprio della SLG110S di cui voglio parlarvi in questa recensione.
I tempi in cui mi potevo mettere nella mia cameretta e sfogarmi con schitarrate acustiche piu’ o meno a qualsiasi ora sono oramai lontani, con famiglia e impegni lavorativi spesso il tempo da dedicare ad una strimpellata sono limitati a quell’oretta in cui dopo che sono andati tutti a dormire ci si ritaglia un proprio spazio prima di crollare esausti. Se suonare l’elettrica con un simulatore in cuffia oramai e’ diventata una piacevole e soddisfacente abitudine, riuscire a suonare una chitarra acustica era ancora un’impresa impossibile, anche suonando il piu’ leggero possibile il volume e’ sempre troppo alto quando tutto intorno tace. Provai con una ovation celebrity a cassa bassa pensando che la limitata cassa armonica e la peculiare forma di diffusione ne attenuassero un po’ il volume ma mi sbagliai, di volume ne aveva fin troppo e cosi’ la vendetti pensando di dovermi rassegnare.
Conoscevo l’esistenza delle chitarre silent, tra l’altro si sono viste anche su palchi importanti, ma non avevo mai avuto occasione di provarne una, e cosi’ attendevo di poterci finalmente mettere sopra le mani.
Nel 2011 Yamaha ha rinnovato tutta la linea di Silent Guitars con i Modelli 110S con corde in metallo e 110N e 130N con corde in Nylon e impostazione classica. In occasione di questo rinnovamento le Silent sono state commercializzate anche in Cina e cosi’ all’inizio del 2012 il mio negozio di fiducia ha iniziato ad averle in stock.
E’ bastata una prova veloce in negozio attaccata ad un piccolo ampli per acustica per colpirmi, ma e’ stato poi provarla con calma a casa in cuffia che mi ha convinto del tutto. E ora dopo questo lungo prologo andiamo nei dettagli.
Cominciamo dalla cosa meno importante ma piu’ appariscente, dall’estetica. Se suonate questa chitarra non potrete non trovarvi di fronte a qualcuno che vi chiede di cosa si tratta o che vi fa dei commenti. Attira assolutamente l’attenzione degli ascoltatori, e questo puo’ essere un vantaggio se li volete distrarre dall’esecuzione!! Non c’e’ stato contesto in cui l’ho suonata in cui non ha suscitato domande o commenti. Fa molta scena!!
Per quanto riguarda l’unica parte che ha in comune con una chitarra acustica tradizionale, e cioe’ il manico, la mia impressione e’ che a livello qualitativo sia in linea con gli strumenti di fascia alta. Il manico e’ in mogano, con una forma ad U abbastanza comoda. Attenzione, devo segnalare che la larghezza del manico e’ abbastanza stretta e per chi ha le mani e le dita grosse potrebbe essere un problema. La tastiera e’ di un bel palissandro scuro e i tasti sono posati con cura e i bordi ben rifiniti. La paletta e’ molto compatta e le piccole meccaniche sono ben proporzionate. Tra l’altro la presenza del solo Logo a tre diapason, senza scritta, e’ un tocco di classe.
Il corpo e’ dove e’ concentrata la tecnologia Silent e dove lo strumento di discosta dalla tradizione.
Siamo di fronte ad un blocco in Acero dove si inserisce il manico incollato e sul cui retro e’ fissata tutta l’elettronica, non ha funzione di tavola armonica, e non ha ruolo nell’amplificazione del suono acustico, si comporta in tutto e per tutto come un solid body di un’elettrica. Sul body sono fissate le “ali”, quelle inferiore fissa mentre quella superiore asportabile. Questo rende la SLG110S anche un ottimo strumento da viaggio, in quanto puo’ essere smontata ed occupare pochissimo spazio nella borsa morbida fornita. Le viti di fissaggio dell’ala superiore fungono anche da attacca tracolla.
Il ponte in palissandro non ha le corde fissate con i piroli ma e’ tipo “Top Loaded” come nelle Ovation. L’osso del ponte era parecchio alto ed e’ stato necessario dargli una profonda limata per abbassarlo e ottenere cosi’ un action confortevole. Dopo questa cura la chitarra ha assunto una suonabilita’ sorprendente e abbassando le corde la fattura perfetta della tastiera ha permesso di non avere sferragliamenti o altri problemi analoghi.
L’elettronica e’ la parte dove si concentra il plus tecnologico della chitarra. Il piezo L.R. Baggs e’ abbinato ad un preamplificatore diverso dai soliti pre per acustica. Sono presenti un controllo di volume, bassi e alti, che farebbero pensare quindi a problemi nella gestione dei toni medi, ma la chitarra ha un suono molto equilibrato e a differenza di molte acustiche con piezo i medi sono molto ben bilanciati, quindi potendo enfatizzare o attenuare i bassi e gli alti permette di ottenere un buono spettro tonale. Alcuni effetti sono incorporati e attivabili, Reverbero Hall, Room, Chorus e Delay, non sono regolabili nei parametri ma sono piu’ che sufficienti quando si suona in cuffia o collegandosi ad un PA al volo senza avere effetti dal banco. Il segnale di uscita e’ molto alto, Line Level, e bisogna stare attenti con il volume per non andare a saturare il dispositivo in cui si entra. Credo che il fatto di amplificare molto di piu’ di un normale pre per chitarra acustica sia il motivo per cui la batteria da nove volt duri molto meno del solito, diciamo una decina di ore di uso. La chitarra e’ anche alimentabile con alimentatore esterno, e questo puo’ essere utile per risparmiare in batterie quando si suona in casa ma diventa scomodo dover stare nei pressi di una presa di corrente.
Sul retro la chitarra e’ anche dotata di una presa Aux-IN con controllo di livello per suonare sopra basi riprodotte da un lettore esterno.
Se la SLG110S si configura come la chitarra ideale per non disturbare non e’ solo il fatto di essere SILENT a renderla uno strumento interessante.
In primo luogo, come detto sopra, il fatto di poterla trasportare agevolmente la rende uno strumento ideale per chi si trova spesso in viaggio grazie alla smontabilita’ e al peso estremamente contenuto (2,5 Kg).
Per i chitarristi elettrici che si trovano a dover suonare qualche pezzo con una chitarra acustica puo’ essere comodo non doversi portare dietro una seconda chitarra ingombrante ma avere qualcosa facilmente trasportabile con la propria strumentazione e sopratutto con un suono vero e non qualcosa di simulato da un multieffetto o da un piezo installato sull’elettrica.
Ma forse la sua caratteristica piu’ apprezzabile e’ il fatto di essere del tutto immune dai problemi di amplificazione e feedback di cui soffrono le chitarre con cassa armonica. L’ho provata in una saletta angusta con livelli di volume che avrebbero messo a dura prova una chitarra tradizionale e non ho mai avuto alcun problema anche a distanza molto ravvicinata ai diffusori. E’ del tutto impossibile mandarla in feedback.
Alcuni chitarristi acustici professionisti la stanno proprio scegliendo per questi due pregi, in un mondo in cui oramai diventa sempre piu’ difficile portare in tour sugli aerei strumentazione pesante ed ingombrante e dove i ridotti budget per le esibizioni non permettono soluzioni molto sofisticate per la ripresa e l’amplificazione dello strumento, qualcosa di facilmente gestibile semplifica molto la vita a chi lo deve fare per lavoro.
Per concludere, direi che chiaramente non e’ uno strumento per puristi o tradizionalisti, e’ comunque un compromesso che vuole risolvere alcuni problemi ma che ha alcuni effetti collaterali come per esempio non permettere nessun tipo di effetto percussivo, cosa particolarmente sgradita ai malmenatori di tavole armoniche. E’ uno strumento che pur essendo acquistabile con un prezzo contenuto ha un livello qualitativo molto alto e il suono amplificato ottenibile e’ a mio avviso superiore di quello di molti strumenti tradizionali della stessa fascia di prezzo. Per me e’ stata la soluzione di diversi problemi ma ovviamente come tutte le cose e’ per molti ma non per tutti!!
Ottima recensione. Avevo valutato anche io la Silent come chitarra da esercizio visto che mi trovo nella tua stessa situazione come disponibilità di tempo.
Volevo farti alcune domande se possibile.
1)il suono “fisico” che sviluppa la chitarra e paragonabile a quella di una elettrica?parlo senza amplificatoro per via del silenzio intendo.
2) di recente ho aquistato la G3X (ottima scelta) è possibile attaccarela Silent? se si che configurazioni bisognerebbe fare?
grazie per ogni tue eventuale indicazione.
ciao
Alberto
Ciao Alberto,
Il suono non amplificato è esattamente come quello di una elettrica, anzi la mia stratocaster suonata “spenta” ha anche più volume.
La yamaha silent con lo zoom g3x diventa anche più divertente da suonare in cuffia, con gli effetti e la possibilità di usare il looper. Qui sul blog ho messo una raccolta di patches che sono ottime da usare con la yamaha silent, sono la collection 2, non uso simulazioni di ampli ma solo modulazioni delay e reverberi.
Se hai bisogno di altre informazioni fammi sapere
Matteo
Ciao Matteo
grazie per le indicazioni provvederò a scaricarmi la collection 2 e vediamo se trovo una Silent usata in occasione. Al momento uso una Epiphone Les Paul standard, che collegata alla G3X e cuffie va benissimo. Di fatto però come la tua Strato, anche la mia da spenta suona che è un piacere, non stiamo certo parlando di una acustica, ma se gli dai dentro si sente.
Ciao e buona giornata
Alberto
Bella recensione, complimenti.
Volevo chiederti se sai che differenza c’è rispetto alla slg100s.
Grazie!
Ciao Alessandro,
mi sembra di aver letto da qualche parte che ci sia qualcosa di diverso nella parte elettronica, e che il modello precedente avesse un alto rumore di fondo con gli effetti attivati… pero’ sinceramente non saprei, a livello di specifiche mi sembrano identici il 100 e il 110
Ciao
[…] dei pickup piezoelettrici andando ad ottenere un suono molto naturale, nel mio caso poi usando una Yamaha Silent che per sua natura richiede di essere amplificata in ogni circostanza, il THR 10 sembra essere […]
Ovviamente bellissima recensione, anche se mi stanno venendo dei dubbi sul fatto che mi convenga comprarla. possiedo una chitarra elettrica Music Man John Petrucci con piezo elettrico, ma volevo comprare una chitarra acustica amplificabile per i live in acustico. C’è una differenza con chitarre elettriche con piezo, oppure no?
Saluti
Ciao Roberto,
la differenza che noto io e’ un suono piu’ naturale della silent. Le chitarre elettriche con trasduttore piezo nel ponte soffrono il fatto di avere corde con scalatura in genere minore e materiali diversi. Questi due elementi snaturano un po’ il suono, anche se secondo me sono cose che in un contesto live un po’ vengono mitigate. La Yamaha silent comunque ha timbro diverso da un’acustica, anche il sustain e’ maggiore e facendoci attenzione e’ avvertibile. Mi sto trovando bene con lo zoom A3 che ridona naturalezza al suono della silent, ma l’ho appena preso e sto sperimentando. Il fatto di usare vere corde da acustica nei materiali e nella scalatura (aggiungerei anche il ponticello in osso invece di un ponte in metallo) comunque la rende qualcosa di molto piu’ simile ad una acustica. Per toglierti il dubbio pero’ dovresti provarla.
Ciao
Matteo
Grazie mille per le delucidazioni..
ciao!!
da qualche mese possiedo anch’io una 110s presa usata..ha un gran bel sound e mi trovo molto bene…
pero a mio parere ha un paio di difettucci… a volume tutto chiuso passa lo stesso qualcosa e se si ha un po di gain sull ampli suona… mai capitato a voi????
le meccaniche come vi sembreno?? a me danno lnidea di essere un po di bassa qualita rispetto al resto…
x quanto riguarda l’abbassamento delle corde potresti darmi qualche dritta sul lavoro da fare??!! abbassare un ponte non sarebbe un problema ma non so se faccio danni al pickup sotto…. grazie in anticipo 😉
cmq gran bella chitarra e recensione bella e completa… ciao!!!!
Ciaoo Anch io ho una SLG110S!!,,vorrei montare corde per chitarra elettrica!..c è qualc uno che l’ha fatto!! graziee!!!
Ciao,
anche per merito della tua bella recensione ho recentissimamente comprato una SLG110S, di cui (nel mio piccolo di eterno principiante) sono soddisfatto. Ti scrivo per chiederti se per caso tu ricordi quale fosse originariamente la scalatura delle corde sulla tua silent guitar.
Grazie mille!
Matteo
Ciao Matteo!! sono felice che la recensione ti sia stata utile per l’acquisto. Purtroppo Non mi ricordo scalatura, anche perché subito dopo l’acquisto ho montato le mie corde preferite.
Grazie della risposta!
Ti spiacerebbe consigliarmi sulla scalatura da usare? Le corde che la SLG110S monta in origine mi sembrano delle .010 o .011; ha senso montare corde corde più grosse su una chitarra che non ha una cassa armonica da mettere in vibrazione? Inoltre, pensi che il timbro dello strumento cambi montando corde di diversi materiali, un po’ come una vera acustica, o che il materiale sia ininfluente?
Scusa se ti do il tormento, ma non ci sono ancora molte risorse in rete su questa chitarra, né in italiano né in inglese!
Grazie ancora.
Io ho messo delle 0,09, perché quelle che aveva quando l’ho comprata erano molto (troppo) dure.
Penso che il volume non cambi, perché tanto ha un microfono sotto il ponte (al limite dovrai alzare più il volume del preamplificatore interno).
Forse il tono cambia un po’, non saprei dirti. Io sinceramente non me ne sono accorto, e non è detto che le corde più sottili abbiano per forza un suono peggiore, è questione di gusti e di materiale con il quale sono fatte.
Grazie della risposta, Alessandro!
Le .009 sarebbero senz’altro troppo sottili pe il mio modo di “suonare”… 😀
Il pickup non è magnetico, penso sia un piezo. Quindi sicuramente il materiale influisce sul suono.
La scalatura forse meno.
Io sono abituato all’elettrica con le 010, ma nell’acustica ho usato le 009.
Ciao,
Io uso le elixir 012 per acustica. Effettivamente su una chitarra del genere nulla vieta di sperimentare anche scalatore più leggere. Io preferisco avere sotto le dita la sensazione di corde da acustica sia come materiali che come scalatura
Ti capisco, Matteo (ma quanti siamo?). Anche a me piacciono le corde grosse, ma più ancora della sensazione tattile ho a cuore una buona resa della gamma media, più che delle frequenze alte e basse. Quando avrò trovato le corde che fanno per me vi comunicherò la mia scelta.
Ciao!
buongiorno,la recensione del sig. Matteo la condivido appieno,meglio di così non si potrebbe descrivere questo strumento. L’ho acquistato diversi anni fa proprio per poterlo suonare a qualsiasi ora senza recare disturdo a nessuno. Poi è diventato il mio strumento per eccellenza :-)) Vorrei segnalare quello che mi è capitato ieri,ho cambiato la muta e dato che il mio negozio di fiducia,purtroppo ha chiuso i battenti,mi sono recato altrove e l’unico prodotto all’altezza che ho trovato sono state le D’Addario EXP45. Le ho montate (sulla Silent) e con enorme stupore ho riscontrato enormi problemi di sound. In pratica le corde basse suonano molto metalliche e il mi,si,sol, molto cupe. In pratica il sound dolce e dinamico della Silent è stato sconvolto ahaha. Nessuna critica al marchio che tutti conosciamo,ma sconsiglio a chi ha la Silent di adoperare le EXP45. Oggi provero ,sempre dello stesso marchio le pro-artè sperando di ritrovare il vecchio e caro sound. Accetto consigli dato che il marchio delle vecchie corde non lo ricordo più (per motivi di lavoro e tempi ristretti,me le ha montate sempre il mio amico negoziante. Ricordo solo che la confezione era di color celeste)
Ciao Pino, sono felice che tu abbia apprezzato la recensione. Le corde come hai notato hanno un contributo notevole sul suono della chitarra, in particolare sulla Silent dove non c’è una cassa di risonanza questo contributo è ancora più marcato. Io con la silent uso le Elixir nano web e la mia scalatura preferita è .012-.56 hanno un suono molto morbido e durano mesi.
Ti ringrazio Matteo,la prossima settimana vedrò di trovare le Elixir a Bari. Ormai nei paesi di provincia non si trovano più nemmeno le corde :))) 0,12/56 in effetti è quella che si adatta meglio,sempre per chi suona in modo delicato. Facendo bossa,spesso devo solo sfiorare le corde 😉 Ciao,a presto!
Pino, sbaglio o la tua silent guitar è una classica con corde di nylon? Noi qui parlavamo del modello “folk” con corde di metallo…
Avrei una domanda per il gentile omonimo padrone di casa e gli altri partecipanti a questa discussione. Avete idea se l’output della silent guitar sia da considerarsi alto o normale? Alcuni amplificatori hanno due ingressi per strumenti con diverso output, e soprattutto alcuni pedali non suonano bene quando ricevono un alto output (nel mio caso, sarei interessato a provare un compressore), ma so che non necessariamente una chitarra con pickup o elettronica attiva produce un alto output (mentre il segnale è sempre a bassa impedenza).
ciao Matteo in effetti la mia è in nylon ma una muta 0,12 è perfetta,considerando pure se la si suona con un pizzico di effetti. Personalmente uso una combinazione trovata su Alesis mv4 pos.175 gate a 0 mix 0’6 mandata effetto dal mixer al 40% (il compressore non lo ritengo molto utile,anche perchè potrebbe andare un pò a saturare l’ottimo sound dello strumento . Magari è cosigliabile utilizzare impianti di qualità. L’OUT è regolabile e identico a tutte le chitarre elettriche (con questa uscita non necessita essere alimentata da batt. o alimentatore,suona come una comune chitarra. Se invece si adopera l’uscita stereo,allora ha bisogno di alimentazione a parte)
Ciao! Grazie mille per la review. Molto molto utile
Ho comprato la 110s proprio ieri in un negozio che l’aveva a buon prezzo (è in fine stock ora che è uscita la serie 200)
Ho notato un piccolo problemino e volevo chiedervi se anche voi aveste riscontrato qualcosa di simile.
Se collegata all’ampli via Line Out tutto suona liscio. In cuffia però a volte si sente un “buzz” come se ci fosse un’interferenza quando suono la quinta e sesta corda anche solo con volume medio. È un problema della cuffia o del pick-up secondo voi? (Chiedo scusa riposto il commento perché quando l’ho inviato la prima volta non avevo abilitato la notifica via email…)
Ciao Andrea,
scusa ma per diverso tempo non sono riuscito a collegarmi al sito per rispondere alle domande!! io non ho rileva questo problema nella mia, difficile fare una diagnosi a distanza, hai provato a collegarla ad un ampli?
Ciao Matteo!
Sisi in ampli tutto ok, ma in cuffia c’è’ sempre un po di ‘buzz’ anche utilizzando cuffie buone (bose etc)
Credo che il circuito dell’ampli interno per le cuffie sia indipendente dall’output principale. escludi che sia una vibrazione meccanica?
[…] tant’e’ che fino ad adesso la mia “acustica” principale e’ stata una Yamaha Silent, questo sicuramente fa capire che non sono un purista, e anzi molti puristi potrebbero inorridire e […]
[…] sempre stato di gusti poco convenzionali, in particolare da quando mi sono innamorato della mia Yamaha Silent diversi anni fa. Manico comodissimo, action spettacolare, poco ingombrante da imbracciare e […]