Ci ho messo veramente tanto a farmi un’idea chiara di questo piccolo amplificatore Yamaha THR10 che ho comprato quasi 6 mesi fa. Devo dire che di solito non ci vuole molto a convincermi se un’acquisto e’ stato azzeccato o meno, ma in questo caso le cose sono state un po’ diverse. Yamaha promuove la serie THR come il “terzo” amplificatore che ogni chitarrista dovrebbe avere insieme alla testata con cassa 4×12 che usa sui grandi palchi e al combo che usa nei clubs medio piccoli. Questo e’ l’ampli da usare a casa o in tutte quelle occasioni dove i primi due amplificatori risulterebbero troppo Loud!!! Di fatto e’ un prodotto abbastanza innovativo che cerca di soddisfare una necessita’ non troppo nuova, cioe’ ottenere un suono decente ad un volume umano, cosa in cui di solito stack e combo valvolari hanno notevoli difficolta’. Dal punto di vista tecnologico e’ un prodotto innovativo perche’ combina elementi dei prodotti per la riproduzione della musica in ambito consumer con tecnologie di modeling specifiche del mondo chitarristico. Vediamo pero’ nel dettaglio di cosa si tratta.
AGGIORNAMENTO: inserito il Video TEST realizzato da Massimo Varini il 6/5/2013
Gia’ esteticamente questi amplificatori si differenziano dai comuni paradigmi degli ampli tradizionali, hanno un formato Lunchbox che da alcuni anni e’ usato anche per piccole testatine valvolari (la Tinyterror per citare l’antesignana della serie) pero’ includono anche il sistema di diffusione del suono, le casse, e quindi tecnicamente sarebbero dei piccoli combo. Il look e’ una via di mezzo tra retro’ e moderno e indubbiamente si evince un design curato ed attento al dettaglio.
I primi due modelli usciti sono il THR5 e il THR10 che a discapito del nome non sono differenziati dalla potenza erogata come si supporrebbe ma dalle dimensioni e da alcune caratteristiche presenti nel 10 e mancanti nel 5. In Occasione del Winter NAMM 2013 sono stati presentati altri modelli un THR 5 specificatamente dedicato alla chitarra acustica e il THR10C con modelli di ampli low gain e un THR10H con modelli di ampli high gain. La principale differenza che mi ha fatto preferire il THR10 (quando lo comprai il “C” e “H” non erano ancora usciti) e’ che oltre ai modelli di ampli per chitarra elettrica ha un modello per basso, uno per acustica e uno “FLAT”, come vedremo in seguito questi ultimi due sono proprio i piu’ interessanti, e la possibilita’ di salvare in 5 locazioni di memoria dei presets da richiamare con la semplice pressione di un pulsantino.
La cosa che mi ha lasciato piu’ perplesso e quindi, come dicevo in apertura, che mi ha richiesto piu’ tempo per convincermi della validita’ del prodotto sono proprio le simulazioni digitali, Clean, Crunch, Lead, Brit Hi, Modern. Ci ho messo veramente tanto a capire come tirar fuori dei suoni decenti ed onestamente non sono ancora del tutto soddisfatto. Il problema principale e’ che ogni modello selezionato risponde molto diversamente alle regolazioni di Gain, Volume e Toni, il che e’ anche un pregio in quanto Yamaha basa la propria teconologia di simulazione proprio sulla simulazione dei circuiti degli ampli originali, e quindi anche il Tone Stack ha comportamenti diversi a seconda. Quindi ogni volta che si va a cambiare il modello bisogna spippolare per ricercare i giusti settaggi, ma questo potrebbe essere ovviato salvando il settaggio preferito in una delle 5 locazioni di memoria disponibili.
Il problema e’ che il THR intende riprodurre il suono simulato come se lo si ascoltasse attraverso una ottima registrazione in studio, il suono che vuole riprodurre e’ quello delle chitarre come lo ascoltiamo registrato sui dischi ed e’ questo che spiazza un po’. E’ vero che questo e’ l’obiettivo di tutti i sistemi di simulazione digitali, ma la cosa, nel caso dell’THR, e’ ancora piu’ enfatizzata dal fatto che l’ampli in se e’ di fatto un riproduttore di musica Hi-Fi e siamo molto lontani da quello che potrebbe essere l’effetto ottenuto con un simulatore tipo Pod o Zoom G5 in un amplificatore lineare come un monitor o un amplificatore di potenza.
Il segreto per ottenere il meglio e’ quello di non esagerare con il volume. Il THR 10 ha controlli di Gain e Master che si comportano come quelli di un ampli per chitarra, e il master riproduce la saturazione dello stadio finale se massimizzato, ma ha anche un controllo Guitar – Output che permette di controllare il volume effettivamente riprodotto, quindi si puo’ impostare gain e master per avere un suono molto imballato e poi con il livello di output tenere un volume di uscita che non mette in crisi i piccoli altoparlanti interni.
Il THR10 ha anche un AUX input a cui collegare un riproduttore esterno, dotato di Livello di Output indipendente, e il fatto di essere un riproduttore stereo di alta qualita’ e’ uno degli aspetti che lo distingue maggiormente dai piccoli amplificatori digitali fin’ora commercializzati.
Il mitico Roland Microcube, i Vox DA5, o il Mustang Mini, sono tutti piccoli ampli digitali ultraportatili che usano un piccolo finale di potenza lineare dentro un cono molto neutro per riprodurre i suoni simulati, hanno tutti un ingresso AUX in per suonare sopra basi riprodotte da ipod o simili. Il problema e’ che la qualita’ di questo audio, spesso e’ scadente, mono e piatto.
Con Il THR l’audio che passa dall’AUX in arriva al sistema di amplificazione e agli altoparlanti come in un riproduttore di alta qualita’, grazie all’esperienza maturata da Yamaha nel settore consumer dove riscuote anche molto successo con riproduttori specificatamente disegnati per iPod o iPad. Basta collegare la propria chitarra per Jammare su basi o sui nostri brani preferiti e con la regolazione dei due output indipendenti e’ possibile trovare il giusto mix. Dove ammettere che le simulazioni interne del THR suonano enormemente meglio in questo mix e si fondono egregiamente con la base, in questo contesto il fatto che il suono simulato sia quello di una chitarra come registrata su disco e’ proprio quello che rende ancora piu’ realistica l’immersione tridimensionale del nostro suono con quello del brano riprodotto.
E ora andiamo alle due caratteristiche che mi hanno conquistato fin da subito senza troppo bisogno di sperimentare.
ACO, il settaggio per chitarra acustica e’ SPETTACOLARE. Quando questo e’ selezionato il controllo di Gain diventa il controllo di livello di una simulazione di microfono, a zero sia ha il suono del piezoelettrico non processato, aumentandolo si va a miscelare il suono processato come se la chitarra fosse ripresa con microfono e al massimo si ha solo quest’ultimo azzerando il suono del piezo. Con questo sistema si puo’ andare ad ammorbidire lo squack e la mediosita’ tipica dei pickup piezoelettrici andando ad ottenere un suono molto naturale, nel mio caso poi usando una Yamaha Silent che per sua natura richiede di essere amplificata in ogni circostanza, il THR 10 sembra essere fatto apposta. Per un chitarrista acustico solo questa caratteristica ne giustificherebbe l’acquisto, e’ un ottimo ampli portatile per chitarra acustica e credo che non abbia eguali in termini di qualita’ tra la concorrenza nella stessa fascia di peso e prezzo.
Con il settaggio FLAT il THR10 diventa un piccolissimo PA portatile. L’ho ampiamente usato con lo Zoom G3 e il G5 ed e’ incredibile la flessibilita’ che si ottiene da questa combinazione. Usando un simulatore esterno con l’impostazione Flat si ha tutta la flessibilita’ di poter cambiare suoni e patches come si e’ solitamente abituati e anche la possibilita’ di usare il looper che oramai non manca in nessun processore di ultima generazione. Sinceramente preferisco di gran lunga usare i miei fidati Zoom con le mie patches e i miei suoni piuttosto che quelli interni dal THR10.
Il THR e’ gestibile anche via computer installando un set di driver proprietari che permettono di usarlo come interfaccia audio e tramite editor visuale di editare ogni parametro. Onestamente in 6 mesi ho usato questa funzione solo una volta.
Veniamo alle note dolenti.
La prima e’ il prezzo, e’ un gran bel pezzo di tecnologia ma e’ anche caro, se costasse un 100inaio di Euro in meno sarebbe assolutamente da avere, al prezzo a cui e’ venduto beh non lo includerei cosi’ facilmente nella lista dei “mai piu’ senza”.
Gli effetti interni regolabili con le due manopoline dedicate mi sembrano eccessivamente invadenti. Il loro livello e’ molto alto e le possibili regolazioni che si possono fare sono molto difficoltose, ma diciamo che ho sempre odiato questo modo di regolare gli effetti anche in altri ampli e di altre marche. Con l’editor via computer non e’ possibile modificare i settaggi sulle manopole, solo dosare gli effetti a piacimento e salvare il risultato in una patch nelle locazioni di memoria disponibili, ma per esempio non e’ possibile andare ad editare il livello del chorus sulla manopolina.
Purtroppo il THR usa un driver proprietario e non e’ Class Compliant funzionando quindi con Core Audio anche su iPad via camera connection Kit.
Battery Issue, cosi’ e’ chiamato su alcuni forum internazionali un problemino che Yamaha non ha ancora ufficialmente riconosciuto e che sembra sia stato fatto passare come specifica di progetto. Usando un nuovo set di batterie alckaline, dopo gia’ qualche decina di minuti a livelli di volume moderatamente alto il suono si interrompe bruscamente e bisogna spegnere e riaccendere l’ampli. Man mano che la carica delle batterie cala il blocco subentra a livelli di volume sempre piu’ basso e solo dopo un paio d’ore l’ampli non e’ piu’ usabile, anche a basso volume basta dare una strummata piu’ forte e scatta il blocco. A questo problema si puo’ ovviare usando il THR10 alimentato da rete o con un set di batterie ricaricabili, sul manuale sono consigliate le eneloop, e usando proprio queste non ho piu’ riscontrato il problema.
In rete questi amplificatori Yamaha sono stati molto apprezzati e contano parecchi estimatori, io sinceramente trovo il mio THR10 fantastico con l’acustica, ottimo per suonare sopra basi o Jammare con brani riprodotti, molto valido come micro PA per amplificare un simulatore esterno ma non mi ha ancora convinto del tutto per le sue simulazioni interne.
ADDENDUM:
Il 6 Maggio 2013 Massimo Varini ha pubblicato sul suo canale youtube il video test proprio di questi amplificatori Yamaha, nel video usa il THR10C e dimostra anche i suoni High Gain del THR10. Non solo e’ un test che mette in mostra come in realta’ nelle sue mani questi ampli possano tirar fuori suoni molto convincenti e quindi che il fatto che non mi abbiano del tutto convinto le simulazioni molto probabilmente dipende anche dalla mia capacita’ di editing, ma e’ anche una video lezione di come questi amplificatori possano essere efficacemente utilizzati in ambito Home Recording.
Ciao Matteo,
bellissimo e intrigante articolo. Adoro questi piccoli aggeggi.
Avrei tante cose da dire, ma non mi va di dirle tutte insieme.
Comincio da questa.
Premesso che, come te, ho il mio multieffetto digitale prediletto, forse è più conveniente andare verso dei piccoli PA (ad esempio ROLAND MOBILE BA) che, ad un prezzo più o meno analogo, uniscono i vantaggi della portabilità a quello della qualità.
Insomma, ci attacchi il lettore esterno, un microfono, il tuo multieffetto preferito e puoi suonarci ovunque con una versatilità ben maggiore.
O no?
Ciao
Fulvio
Ciao Fulvio,
mi ero perso il tuo commento!!!!
totalmente d’accordo, io sono oramai per simulazioni+amplificazione lineare. Come detto nel post il piccolo thr10 varrebbe la pena anche solo per il “canale” Flat e quello per l’acustica. Con lo zoom G3 e il Thr 10 hai il perfetto set up mobile, tutto a batterie. A breve raccontero’ del tech21 power engine.
Ciao
Ho finalmente provato questo meraviglioso giocattolino.
Mi sono fermato ai soli suoni clean (perchè mi interessano solo quelli).
Non si tratta assolutamente di un ampli di ripiego per suonare la chitarra in campeggio!!
L’ho trovato semplicemente eccezionale per:
– qualità del suono
– quantità di volume
– erogazione del suono (non puntiforme come ci si potrebbe aspettare)
– e poi lo puoi collegare al pc …
Niente da dire. Piccolo, portatile e di qualità.
Visto i contesti in cui suono, mi sto chiedendo a cosa mi serve un ampli più grande.
Spero che qualche yamaha-man passi da queste parti e, preso nota del mio giudizio, eroghi un mandato internazionale per farmi uno sconto qualunque sia il negozio in cui, prima o poi, entrerò per acquistarlo 🙂
Ciao
Fulvio
Io sono molto contento di questo amplificatore, dopo un po’ di pratica sono riuscito ad ottenere suoni che mi piacevano molto.
L’unica perplessità è l’uscita in cuffia. In questo caso il suono è molto peggiore, più zanzaroso. Forse dipende dalle cuffie, ma le stesse usate su un blackstar ht1r davano risultati incredibili. Forse il problema è che senza casse il thr perde un po’ dell’elaborazione del suono, e le cuffie che dovrebbero simulare le casse in realtà saltano questo passaggio.
Avete consigli? Io pratico molto in cuffia ed al limite sarei disposto a cambiare cuffie o ampli…
Ciao,
penso che la cuffia non c’entri nulla.
Ho un roland microcube. In questo ampli l’uscita cuffia e’ gestita da un simulatore di cassa. Quindi si ottengono dei “buoni” suoni, ma DIVERSI da quelli dell’ampli. Ad esempio il clean dell’ampli e’ rovinato dalla qualita’ e dimensioni del cono (scorreggine a iosa), mentre in cuffia e’ perfetto. Viceversa la qualita’ di certi suoni distorti probabilmente dipende dall’imperfezione del cono, cosi’ in cuffia risultano troppo diversi e quindi inaccettabili.
Tutto questo per dire che in questi oggetti l’uscita cuffia sara’ SEMPRE diversa (a volte migliore, altre peggiore, dipende dal tipo di suono) da quello che l’ampli produce.
Non so se rientra nel discorso, ma il Boss GT-100 (ovvero una pedaliera, non un ampli) ha solo una uscita che e’ identica per cuffia o PA. Cosi’ i suoni che sento in cuffia sono gli stessi che poi sentiro’ nel PA. Se hai toccato con mano il fatto di sentire dal vivo i tuoi suoni completamente stravolti al punto quasi di non riuscire a suonare, allora puoi comprendere la tranquillita’ e l’affidabilita’ che mi da’ questo oggetto.
Ciao
Fulvio
Capisco la differenza di cui parli, ma secondo me è troppo evidente nel caso del mio thr. Mi spiego meglio. Quando uso le cuffie sono costretto ad aumentare molto il volume, e nel caso del primo ampli clean faccio fatica a tenere pulito il segnale. Mi fa pensare che il problema sia l’impedenza, ed in caso di cuffie dal volume più alto forse potrei tenere settaggi simili a quelli usati con le sue casse.
Al contrario, il blackstar è assolutamente fantastico nella simulazione delle casse, però non ha effetti e senza cuffie per suonare bene ha bisogno di un volume molto più alto.
Avevo il pod hd300 e non ne ero soddisfatto, la differenza con il valvolare era molto evidente, anche se in molti si trovano bene. Prima avevo il gt8, e qualche suono modellato era abbastanza buono, ma le distorsioni non erano all’altezza.
Dovrei provare diverse soluzioni con le cuffie, forse, ma mi dispiacerebbe abbandonare il thr che mi piace molto in cassa.
Forse il blackstar tvp15 potrebbe essere la via di mezzo tra i due?
Anche secondo me la cuffia non centra, o meglio cuffie diverse suonano diverse chiaro, ma non credo sia il tuo problema. A dire il vero io non riscontro il problema, con le cuffie e per esempio registrando il segnale via USB e poi riproducendolo su altri altoparlanti o cuffie. Nel Week end ho fatto anche un’esperimento dopo aver letto la cosa in rete, ho prelevato il segnale dall’uscita cuffie con un cavo per chitarra mono e l’ho mandato all’input del Tech21 Powerengine. devo dire che il risultato e’ interessante e non immaginavo nemmeno funzionasse. Gli altoparlanti del THR sono studiati per dare una risposta molto lineare e trasparente, non dovrebbero caratterizzare il suono al punto da sentirne la mancanza quando colleghi le cuffie. Una domanda pero’ per togliere i dubbi, che cuffie usi?
Stasera controllo il modello delle cuffie e ve lo scrivo. Sono SUPRAURALI se non ricordo male della Sony.
Proverò anche con cuffie più scarse ed auricolari da ipod, mi è venuto il dubbio che il problema si possa risolvere con cuffie normalissime da stereo. Questo a causa dell’impedenza: se il thr è stato progettato per funzionare a batterie, probabilmente hanno usato una bassa tensione per l’uscita cuffie, e con una cuffia ad alta impedenza il volume resta basso. Nel mio caso infatti sembra che il problema fosse quello, rispetto alle casse ero costretto ad alzare a palla il volume “guitar” e non bastava, così dovevo toccare il master, ma quello cambia il suono (giustamente).
Oppure, ribaltando la frittata, se avete cuffie che suonano bene, consigliatemele, così provo quelle!
Le cuffie sono panasonic dj120
http://www.panasonic.it/html/it_IT/Prodotti/Cuffie/Cuffie+per+DJ/RP-DJ120/Caratteristiche/2908754/index.html?trackInfo=true
Scusate se vi rompo, ma ne avrei veramente bisogno. Che cuffie usate voi? Se vi trovate bene, ve le copio 🙂
Io uso una Sennheiser HD 515.
Pero’ non ho un THR10, la uso con la scheda audio (esterna) del pc e sul gt-100
Ciao
Fulvio
Scusate l’assedio, ma penso che una volta risolto il mio problema possa interessare ad altre persone. Ho raccolto tutte le cuffie che avevo in casa, comprese quelle che mai avrei usato per suonare la chitarra, e le ho provate in successione.
Le migliori di tutte erano quelle dell’ipod del 2005. Auricolari normalissimi e privi di bassi. Dopo quelli un paio di sennheiser 218, cuffiette da 16ohm poco entusiasmanti pure per gli mp3. Ultime in assoluto le panasonic da 24 ohm.
Il problema sembra essere il volume calante, man mano che aumenta l’impedenza.
Considerando che gli ipod hanno 30mw per canale, mi sono stupito nel vedere nel manuale che il thr ha 10mw.
Forse è questo il problema, servirebbero o un amplificatore che aumenti la potenza, oppure delle cuffie migliori a bassa impedenza.
a questo punto la curiosità mi assale: Cosa usate voi?
Ciao sono interessatissimo a capire la soluzione di una cuffia adatta al thr10. Visto che non ho nessuna cuffia cosa potreste consigliarmi che si adatti bene e senza spendere una fortuna ? Grazie
Ciao, scusate se non ero ancora tornato a rispondere. Io uso una akg 141 e una superlux Studio monitor (marca economica taiwanese made in China) sinceramente dopo il commento di Alessandro ho scoperto che alla fine le cuffie migliori sono le cuffiette scrause dell’ipod o un paio di Sony molto cheap.
Forse le uscite per le cuffie di questi aggeggi non sono alla fine cosi’ sofisticate e attaccarci una cuffia da studio non e’ la soluzione migliore, forse prodotti consumer per ascolti generici e’ la soluzione migliore.
Matteo
Il problema, penso, è la potenza di uscita. Essendo costruito per lavorare anche in line-in, forse l’uscita cuffie è poco potente.
Inoltre questo probabilmente fa risparmiare batterie, quando si usa con le pile.
Non credo proprio che sia la qualità dell’uscita, almeno per me il problema era il volume.
Quindi la soluzione è quella di acquistare delle cuffie ad alta efficienza e bassa impedenza (quelle in-ear sono le migliori da questo punto di vista) oppure un amplificatore per cuffie, come il il FIIO E11
http://www.amazon.it/FiiO-E11-Amplificatore-portatile-cuffie/dp/B0053KWDES
ed usare cuffie da studio.
Io penso che acquisterò l’amplificatore, anche se la cosa mi piace molto poco perché devo aggiungere un dispositivo ed una batteria da ricaricare allo Yamaha THR, che era altrimenti perfetto e compatto.
In alternativa, usa delle cuffie da mp3, ti troverai meglio rispetto ad una cuffia più grande.
Vi aggiorno sullo stato delle mie prove.
Ho acquistato un amplificatore per cuffie, esattamente il “Bravo Audio Ocean”.
L’esperienza è completamente diversa, totalmente appagante e quindi conferma la mia ipotesi sulla qualità legata al volume.
La qualità con l’ampli per cuffie si avvicina a quella delle casse dell’unità, ed immagino che la differenza stia solo nella qualità piuttosto scarsa delle mie cuffie.
Il piccolo aggeggio è valvolare, ma credo che il risultato sarebbe simile anche con equivalente transistor, visto che si tratta di un aumento di potenza e non di colorazione del segnale.
In pratica senza amplificatore il THR10 ha troppa poca potenza per guidare cuffie anche dall’impedenza molto bassa, a 32 Ohm. Le stesse cuffie, alimentate da un cellulare qualsiasi, non hanno problemi di volume, per intenderci.
Evidentemente il THR è stato studiato più per il line-out, da riprendere eventualmente su PA, che per le cuffie.
E la cosa è stranissima, perché questo ampli è assolutamente perfetto per lo studio casalingo, dove l’uso delle cuffie è più frequente.
E’ un peccato, perché senza questo problema sarebbe una unità compatta ed all-inclusive, dall’emulazione suoni ineguagliata neppure dai più costosi Line6 Pod HD.
Con l’uso dell’amplificatore per cuffie il problema è completamente risolto, al prezzo di un altro cavo audio, 1 cavo di alimentazione ed una unità aggiuntiva, a scapito della compattezza e della estrema pulizia e portabilità del tutto.
Ciò nonostante vi consiglio l’amplificatore per cuffie, se le usate, la qualità è ottima.
Ciao Alessandro,
grazie per l’aggiornamento. L’informazione e’ interessante, considerato che io in casa suono quasi esclusivamente con le cuffie e ho notato comportamenti diversi delle stesse cuffie a seconda di a cosa le collego, forse investire un po’ di soldi in un buon amplificatore per cuffie potrebbe essere una buona idea.
Grazie ancora
Matteo
Salve ragazzi,interessantissimo il video,ma non spiega come poter caricare le Patch sul THR10,fra l’altro presenti adesso nel sito ( http://guitarpatches.com/patches.php?unit=THR10&sort=&page=1 ) Qualcuno mi saprebbe dare delucidazioni maggiori in proposito? Anticipatamente ringrazio ( Peppe )
Ciao Peppe,
non ho ancora provato ma penso che le patches debbano essere importate nel suo software sul computer e poi da li salvate in uno dei preset disponibili sull’ampli.
Ciao
Ottimo articolo.. io sto per prendermi la THR10C quella blu. Quindi per Blues, Jazz e Country. Io possiedo anche una ZOOM G3 e vorrei sapere come va collegata.. è possibile usare anche le distorsioni o simulazioni amp della ZOOM G3 ascoltando dai coni HI FI della yamaha THR? se si comè il risultato??? se funziona questa combinazioni ottengo moltissima versatilità.. sarebbe fantastico.
Altra cosa.. la mia zoom g3 non ha il pedale wah wah.. cosa mi consigliate???
Ciao Giuseppe,
Io mi trovo bene usando il thr10 impostato su flat, in questo modo se usi g3 il thr10 diventa un micro PA che ne amplifica molto linearmente il suono. E la trovo un ottima soluzione. Il thr10 allo stesso modo lo uso anche con altri pre amplificatori con modelli ed é veramente efficace.
Vorrei segnalare che e’ appena uscito un interessantissimo aggiornamento del firmware per THR5 e THR10 (per questi soli modelli, attenzione!). Secondo la Casa produttrice: “Ora il THR10 e’ stato aggiornato alla versione 2 con una qualita` sonora ancor migliore”.
Link: http://it.yamaha.com/it/products/musical-instruments/guitars-basses/amps/thr/thr5_v2/?mode=model#tab=product_lineup
E cliccando poi su “Caratteristiche” si legge:
“V.2 Edizione modificata
THR5 e 10 sono stati aggiornati alla versione 2 (V.2) con nuove simulazioni di altoparlanti che producono maggiore profondita` e un carattere mai sperimentati prima. V.2 offre sonorit` piu’ pulite e una distorsione piu’ marcata.”
E’ possibile aggiornare alla versione V.2 scaricando il firmware updater.”
Non so se tale aggiornamento contribuisca anche a risolvere il cosiddetto “battery issue” che però, personalmente, non è mai stato un problema poiche’ se alimento a pile il THR non mi interessa di alzare molto il volume. In caso contrario utilizzo il trasformatore di corrente… 🙂 Ad ogni modo chi ha possibilità e voglia, puo’ sperimentare se l’update e’ soddisfacente anche in questo senso.
Qui ci sono anche le video-istruzioni per effettuare correttamente l’updater:
http://www.youtube.com/watch?v=QtfwyIrXwAI
Ciao e Buon aggiornamento. 🙂
Grazie Mille per la segnalazione, piu’ tardi pubblichero’ la notizia in evidenza.
Ciao
Matteo
Aggiungerei che, dopo essermi documentato, nel dettaglio, l’update consiste anche in una minuziosa ri-microfonazione da parte della Casa degli amplificatori ai quali il THR 5/10 si ispira. Per cui, se nel precedente firmware il suono proveniente dagli ampli fisicamente microfonati dalla Yamaha era captato da *un solo* microfono, ORA tale procedura è stata svolta avvalendosi dell’ausilio di microfoni multipli, a garanzia del fatto che un ascoltatore “tipo” non capta il suono proveniente dall’altoparlante solamente in una sola direzione, ma in modo poli-direzionale.
Il risultato finale è chiaramente una aumentata fedeltà e dinamicità rispetto al “comportamento sonoro” dell’amplificatore di Casa Yamaha, vuoi nell’emulazione degli amplificatori notoriamente più saturi (che ora suonano più pieni e “grassi), e vuoi nei puliti, che con l’update acquistano maggior calore e nitidezza. In ogni caso vale la pena di sottolieare che da adesso in poi ogni THR5/10 uscirà già aggiornato alla Versione 2, per cui è opportuno essere consci del fatto che è come avere un amplificatore del tutto nuovo, ma gratis! 🙂
Mi avvierei a concludere condividendo un piccolissimo “trucco” post-update: se infatti, dopo avere aggiornato, alcune emulazioni degli ampli più distorti apparissero troppo “scure” per il vostro gusto (es. Marshall), è sufficiente entrare nel THR Editor e selezionare ad esempio una ‘4×12 American Cabinet’ al posto di quella normalmente proposta, ovvero la ‘4×12 British’, per ricavarne un suono dotato di maggiore forza e intensità sulle frequenze alte pur conservando l’enfasi e il suono grasso e pieno che l’update regala.
Ciao e Buona Musica.
Ho pubblicato i tuoi due commenti sotto forma di post perche’ meritano visibilita’. Grazie ancora, adesso sono in vacanza ma non vedo l’ora di provare l’aggiornamento quando tornero’ a casa!!!
Matteo
Una elucubrazione che mi porto in testa da tempo e che penso sia giunto il momento di condividere con qualcuno.
PREMESSA:
ho sempre cercato alternative agli “ampli veri” per tante ragioni tra cui la trasportabilità. Da tempo ho trovato finalmente la pace dei sensi che consiste in uno scatolotto (pedaliera o quello che volete) da attaccare ad un PA.
In casa suono in cuffia o il SR JAM 150 e fuori mi attacco al PA (c’è sempre un PA).
PROBLEMA:
I concerti “veri” sono coperti, rimane però da coprire la, chiamiamola, “piccola trasferta”, ovvero si esce di casa per suonare da un amico o ci si trasferisce qualche giorno dalla suocera. Situazioni in cui bastano pochi watt, ma in cui la trasportabilità ed il poco ingombro la fanno da padroni.
SOLUZIONE 1 (NON IDONEA)
mi fornisco di un ampli portatile (microcube, cube RX, THR10, ecc.).
Beh, si rinuncia alla qualità della propria soluzione “professionale”. Se invece la qualità di questi ampli è buona (volume compreso) allora si butta via lo “scatolotto” e questa diventa la soluzione definitiva. Da proprietario di microcube e cube RX posso affermare senza tema di smentita che non sono questi (e mai potranno essere) la soluzione definitiva.
SOLUZIONE 2 (quella che spero di ottenere)
Ci si dota di un piccolissimo, trasportabilissimo ampli che funga da PA super-trasportabile. Pochi watt, ma di qualità, zero ingombro.
Il THR10 già lo è. In realtà, avendo tutta la parte dediacata alla chitarra, è molto di più. Di sicuro costa molto (si avvicina pericolosamente ai 300 euro).
Mi sembra che anche il Vox Soundbox Mini sia un passo in questo senso. Ma anche qui si paga la parte dedicata alla chitarra.
Qualcuno tra voi sa darmi indicazioni in questo senso?
Fulvio
TROVATO!!!!!
la soluzione al mio problema sono gli STUDIO MONITOR.
Ne esistono veramente tanti, ad esempio:
alesis M1Active 520 – dimensioni e peso molto contenute, prezzo 220 la coppia
Behringer – non so quale modello perche’ non trovo le dimensioni, ma dal costo molto contenuto
Akai RPM3 – 90 euro la coppia
ecc.
ecc.
Qualcuno se ne intende e sa consigliarmi qualche marca/modello (economici!)?
Fulvio
AGGIORNAMENTO:
gli studio monitor hanno l’estetica di una cassa HI-FI, ovvero non sono pratici per il trasporto, non hanno maniglie e si rischia di rovinare i coni che sono in bella vista e senza protezione.
Segnalo quindi i seguenti prodotti che sono delle casse monitor pensate non solo per lo studio, ma anche per gli strumenti musicali. Sono quindi molto piccole, leggere e con griglia di protezione dei coni. Rispetto alle casse standard ci si rimette in range di frequenze: 100-18000 contro i 20-30000 Hz:
Fostex 6301 (http://www.fostexinternational.com/docs/products/6301_Analogue.shtml#3)
Db technologies K 70 (http://www.dbtechnologies.com/IT/Prodotti/mini_box/k_70_p775.aspx)
In particolare il secondo mi attizza maggiormente perchè:
– si tratta di un prodotto completamente italiano
– costa circa 100€ (una cassa)
– potenza niente male (100W con SPL=101db)
Decisamente da provare.
Riassumo quindi il mio pensiero.
Voglio suonare la chitarra e sono soddisfatto del mio gear di suoni? (ad esempio del mio Zoom G3 o dei miei pedalozzi Tech21). Benissimo, uso la mia pedaliera collegata al PA nei concerti “seri” e negli altri casi vado in giro con un PA ridottissimo, ma potente (100W mica sono bruscolini) che mi permette di spostarmi senza problemi per andare a casa di amici, ma anche per suonare in piccoli locali o per fungere da monitor su palchi più impegnativi.
Come direbbe Tiger (il pard indiano di Tex): Augh!
Fulvio
Scusatemi se uso questo thread impropriamente, ma la richiesta che intendo farvi è in qualche modo correlata.
Ho venduto lo Yamaha THR perché pur suonando molto bene con le sue casse, non mi soddisfaceva con le cuffie, pur dotandolo di amplificatore per cuffie.
Sono molto più contento dello Zoom G3.
Però, visto che suono spesso col pc acceso, ho pensato anche agli emulatori di ampli software, tipo Amplitube o Guitar Rig.
Secondo voi, a patto di acquistare una buona interfaccia, il risultato sarà migliore o peggiore dello Yamaha o dello Zoom?
Chiaramente sul discorso praticità non c’è paragone, molto meglio il multieffetto o il THR, ma sulla qualità probabilmente sarebbe meglio il PC. Avete mai provato?
Prima di spendere grosse cifre, volevo confrontarmi con voi…
Secondo me devi essere più chiaro con te stesso e capire di cosa hai bisogno.
Non ha senso dire il G3 è meglio del THR. Uno è un multieffetto da collegare ad un ampli e l’altro è un ampli da campeggio. Il THR, se non ci devi andare a giro non ti serve. Il G3 se non lo vuoi usare come pedaliera per un ampli non ti serve. Prova a suonare in strada solo con il G3 🙂
Stesso discorso per i sw su pc.
Probabilmente se il tuo fine è suonare in casa troverai in questi il tuo appagamento (bei suoni in cuffia, ottime registrazioni, risorse infinite, upgrade continui …). E poi puoi cominciare spendendo poco o niente e fartene un’idea (sw free, versioni trial …).
Fulvio
Il mio scopo è quello di suonare in casa a bassi volumi ed in cuffia.
Visto da questo punto di vista, secondo me hanno senso sia il G3 sia il THR. Il primo ha buone emulazioni di amplificatori (mi pare pure superiori al POD HD), oltre agli effetti. Attaccato ad una cassa di potenza, fa il suo dovere in maniera discreta. Ma la differenza con le valvole si sente.
Il THR ha suoni ottimi a bassi volumi dalle casse (veramente ottimi!), ma in cuffia è insoddisfacente.
Ho anche un Blackstar da 1 watt, con un’ottima emulazione della cassa nell’uscita cuffie, ma se usato con il suo cono ha un volume eccessivo. Credo che gli ampli valvolari abbiano comunque sempre bisogno di essere spinti al loro massimo, per dare buoni risultati. Per questo sto pensando che al mio scopo sia meglio l’emulazione.
Ho pensato al Kemper, ma costa ancora troppo.
Penso che proverò col software, iniziando con l’acquisto di una buona interfaccia. Se ha buoni suoni per cuffie, con i monitor dovrebbero suonare bene. A quel punto sono a posto, e posso agire sul volume e tenerlo anche molto basso.
Salve! Ho da poco ricevuto come regalo il THR5 e ne sono davvero entusiasta! Il suo o è qualcosa di davvero bello, caldo e credo che riesca a simulare bene il comportamento di un amplificatore di classe maggiore valvolare.
Ho sempre desiderato un amp non impegnativo da trasportare e che con l’ausilio di batterie sia capace di regalare divertimento anche in luoghi privi di presa elettrica…
La versione che ho io è una delle ultime con l’alimentatore nuovo (con massa) quindi il ronzio di cui si parlava in alcuni post non esiste.. Devo ancora provarlo con batterie e sto cercando di trovare quelle consigliate da manuale (le enloop i una cosa simile)..
Unico difetto che ho notato, difetto riscontrato anche da altri utenti : quando si suona a volumi medio alti sulle corde basse, con eq spinto di bassi il mini amp trema emettendo un suono zanzaroso.. Questo si risolve in parte settando per bene i parametri di Tone e Gain.. Sono curioso di provare se con le batterie la vibrazione si riduce… Per il resto ne sono davvero entusiasta… Chiedo per conferma.. Anche a voi a volumi medio-alti dando una bella botta sulle corde basse l’ampli emette suono a zanzara? (sono sicuro sia dovuto alle casse o a qualche componente non proprio ben bloccato all’interno, potrebbero essere anche le molle delle batterie ora che ci penso, dato che con le cuffie è tutto pilito)
Ciao Giovanni.
Ti consiglio di aggiornare il firmware alla versione 2.0 se non e’ gia’ aggiornato. In questo modo migliora sensibilmente il problema della zanzarosita’. C’e’ da dire pero’ che l’ampli in questione non e’ fatto per suonare a palla, il meglio lo da a bassi volumi.
Ciao
Matteo
Infatti ho proprio ieri eseguito l’aggiornamento al firmware 2.0 il disturbo è migliorato ma non così come speravo xD cmq sono d’accordo che l’ampli in questione è fatto per suonare a volumi bassi e non altissimi.. Infatti il problema inizia a farlo quando si esagera di volume e Gain. Sono comunque contentissimo di questo regalo e lo consiglio a chi sta valutando l’acquisto di un Vox mini o cose del genere.. 🙂 farò qualche altro esperimento con le batterie dentro e vi faccio sapere.. Per la questione di timbri secondo me per questa categoria non ci sono paragoni!
Altra cosa, consigliate di mantenere le batterie all’interno dell’ampli anche se lo si usa con l’alimentatore? So che il circuito di alimentazione a pile viene baipassato nel caso in cui sia collegata l’alimentazione a corrente.. Ma mica rischio che l’amplificatore si rovini mantenendo sempre le pile dentro?
Ciao, non c’è problema a tenere le batterie dentro quando si usa l’alimentatore
Per aggiornare il firmaware intendi installare l’UPDATER V2? lo chiedo perché ho visto che yamaha ha anche rilasciato, successivamente all’updater V2, il download del firmware V104 ma senza nessuna guida quindi vorrei sapere se qualcuno l’ha aggiornato e quale sia la procedura…
Ciao Giovanni,
Questo firmware serve per ripristinare il thr alla versione precedente nel caso l’update non dovesse piacere
Ciao, ho appena spacchettato il bimbo, trovo che nei setting crunch,lead, brit e modern (i distorti insomma), subentri un sibilo acuto (come un falso larsen) che si innesca in qualsiasi rumore (il tocco di una corda o anche tamburellando sul manico). A corde stoppate l’ampli è muto e per nulla rumoroso, è solo che si innesca sto rumore appena qualche segnale entra nei pick-up, cosa può essere? Ė un pezzo difettato o succede anche al vostro? Grazie
Ciao,
potrebbero essere i pickup microfonici? sei troppo vicino all’ampli con gli altoparlanti puntati direttamente verso la chitarra?
A me non succede con nessuna chitarra e anche con settari di volume e gain piuttosto alti.
Grazie. No Matteo, i pickup sono a posto, lontani dall’ampli e diversamente orientati.
È come una simulazione di larsen (che non ha senso, dato il volume e la distanza)… L’ampli ha una specie di treshold che lo rende perfettamente silenzioso ma come si “accendono” i pickup (toccando corde, corpo o manico) si innesca il sibilo…
Risolto: il negozio ha constatato il difetto e me l’ha sostituito. Altri due modelli identici avevano lo stesso difetto ma meno della metà del sibilo, comunque significa che in qualche modo il rumore è naturalmente (artificialmente) indotto dall’apparecchio, specie nel british mode, a qualsiasi volume e orientamento, pena azzerare i treble… Comunque sebbene l’abbia provato ancora poco, mi pare un ottimo ampli da studio
Avete provato i blackstar id core? Sono incredibili, l’unico difetto era il noise gate troppo sensibile ma con l’ultima release del firmware l’hanno sistemato. Secondo me molto meglio del thr, che pure è buono (tranne per l’uscita cuffie).
Poi costano una sciocchezza. Ora voglio provare l’id core
http://pickroar.com/1203/yamaha-thr10-squealing-noise-fix/
date un’occhiata.
mille grazie teo93! ci proverò, con molta cautela!
Ciao, vorrei tornare sul discorso cuffie per un consiglio… sono contento del THR così com’è ma per utilizzarlo anche in orari notturni vorrei abbinargli delle cuffie (per suonare, registrare e mixare ma solo ed esclusivamente tramite THR). Mi hanno consigliato delle cuffie tipo AKG K240 o KRK KNS 8400 insomma roba da 100/150 euro… ora visto quanto scritto sopra mi chiedo se ne valga la pena o se qualcuno ha ottenuto buoni risultati con cuffie più economiche.
Grazie
Ciao Giovanni,
Io mi trovo molto bene con cuffie superlux, 681evo o 662b ne farò a breve un articoletto. Nei siti e forum di audiofili vengono recensite alla pari di akg audio tecnica e altre cuffie sui 100-150 euro ma queste si trovano a meno della metà. Prova a vedere se le trovi.
Grazie per le dritte Matteo, in effetti il prezzo è ottimo, mi stò orientando per la 662b che è chiusa…
Ciao
La 662b é la mia preferita. Ha una risposta sui bassi e sui medi che ben si presta all’uso con simulatori per chitarra. Fammi sapere cosa ne pensi quando l’hai presa. Ciao e buon anno nuovo!!!
Ciao, pongo due domande speranzoso di avere risposta, per uno che ama suonare sulle basi blues ma soprattutto suonare gli assoli di David Gilmour quale thr10 é meglio? Il crema o il C ?
Altra domanda, l’uscita cuffia può entrare in un HiFi ottenendo buoni risultati? grazie!
Ciao,
il THR generico, il crema, ha un po’ di tutto, il modello Crunch e Lead molto adatti anche a tirar fuori sonorità low gain, pero’ se sono queste che ti piacciono il C e’ più adatto, anche per il tape echo che per suonare in stile Gilmour e’ la morte sua.
Ciao e buona Giornata
Matteo
Non ho mai provato l’uscita come entrata in HIFI, ma credo che sia adatta più all’hi-fi che alle cuffie. Il volume per me era troppo basso, anche per cuffie di bassa impedenza, mentre utilizzando un amplificatore per cuffie la situazione migliorava molto, quindi la stessa cosa dovrebbe succedere con l’hi-fi.
Buongiorno a tutti.
Utilizzo il thr10 da circa 2 anni e sono molto soddisfatto, ha un suono simil valvolare, caldo e avvolgente, anche gli effetti, in particolare il chorus, sono molto convincenti a patto di utilizzare l’editor sul computer, per un settaggio ottimale, essendo le manopoline sull’ampli scomode per un settaggio preciso. Mi diverte molto suonare in casa sia a basso che ad alto volume ed ogni volta mi impressiona la qualità audio delle casse, che a vederlo sembrano non esserci proprio.
Lo utilizzo anche accoppiato a pedali esterni, fuzz e overdrive, e il suono è sempre ottimo, a patto di non esagerare con settaggi estremi.
Arriviamo alla nota dolente, la resa in cuffia è insufficiente anche con cuffie di qualità come akg o Bose.
Proprio per sopperire a questa mancanza ho deciso di prendere lo zoom g3 che utilizzo quasi esclusivamente per suonare la sera in cuffia. La resa della g3 è sorprendente, suoni convincenti e ottima resa in cuffia, inoltre accoppiato al thr10 diventa uno strumento fantastico per sperimentare suoni nuovi, provare una marea di pedali, il tutto con una spesa molto contenuta cioè al costo di un pedale singolo.
Ora il piccolo grande thr10 mi fa divertire ancora di più e sono contento di aver preso la g3, tanto che quasi quasi vendo i pedali.
È un accoppiata che consiglio, il divertimento è assicurato.
Ho amici che hanno acquistato altri ampli piccoli, della stessa tipologia del thr10, e a detta loro non c’è paragone, il thr sembra un valvolare e il suono emoziona, però costa anche quasi il doppio dei suoi colleghi.
Buona musica a tutti.
Io ho fatto il tuo stesso percorso. Però ho venduto sia il THR sia il G3 (che è veramente ben fatto) in favore dell’Atomic Amplifire.
E’ uno step in più, per ora ho raggiunto la pace dei sensi.
In cuffia è perfetto, ed amplificato con un monitor da PA (io uso il Roland CM30) è una goduria.
Veramente incredibile, vi consiglio di provarlo.
Alessandro ti andrebbe di fare una recensione dell’atomic?
Si, ho scritto qualcosa. Mandami una email che te lo invio in risposta.
Ho pubblicato la mia recensione su Accordo http://www.accordo.it/article/viewPub/85446
Ti avevo scritto, ma non mi hai risposto 🙂
Se vuoi sei libero di ripubblicarla.
Ciao Alessando,
l’ho appena letta, bellissima, poi sono venuto qui su guitarblog e ho trovato il tuo messaggio, ma non mi trovo la tua email, peccato!! credo che per le regole di accordo non sia possibile pubblicare uno stesso articolo su più siti, vogliono solo materiale esclusivo, per me non c’e’ problema anzi e’ una bellissima recensione, se verifichi con la loro redazione se hanno problemi e ti dicono che e’ ok, la pubblico volentieri. Se no se ti va di fare un articolo un po’ diverso, allora li credo non ci siano problemi con le loro regole.
Ciao e buon anno!!!
EDIT:
scusa ho rivisto i messaggi che ci eravamo scambiati, mi ero totalmente dimenticato!!! e’ un periodaccio e non ci sono con la testa, scusa
Matteo, possiamo fare così: tra qualche mese farò un nuovo articolo con l’esperienza aggiornata con questa pedaliera.
Così l’articolo sarà diverso ed aggiornato.
Ok perfetto!! facciamo cosi!!!
Ciao Alessandro, sinceramente non conoscevo l’atomic, mi informerò.
In che cosa lo trovi superiore alla g3?
Cosa fa meglio della g3?
Potresti scrivere due righe gentilmente?
Io per adesso credo di essere apposto così, anche perché il tempo per smanettare con queste diavolerie è sempre meno, quindi preferisco attaccarmi alla g3, cuffie e via a suonare.
Io suono per divertimento e passione per la musica, e adesso suono solo per me, e mi diverto così.
Di una cosa sono certo, difficilmente venderò il thr10, è uno dei miei migliori acquisti in ambito musicale. Non sento l’esigenza di qualcosa di professionale, visto anche l’uso che ne faccio.
Buona musica a tutti e divertitevi.
Antonio, la G3 è una ottima pedaliera ed in rapporto al prezzo è incredibile. Soprattutto se confrontata con il POD HD che invece mi ha deluso molto.
Detto questo, l’amplifire è un’altra categoria proprio. Mentre ad esempio puoi tranquillamente indovinare se un suono proviene dalla G3 o da un ampli microfonato vero, non credo sia possibile farlo alla cieca sulla Amplifire.
Questo è un po’ il succo: la G3 ha un bel suono, ma non è al 100% realistico ed identico al suono valvolare.
Non è questione di uso professionale o meno. Secondo me l’Amplifire oltre ad essere professionale è semplice: ti carichi le patch di Singtall ed hai dei suoni incredibili. Se vuoi li cambi, altrimenti tieni quelli e ti diverti.
Anche io suono per divertimento (mai fuori casa purtroppo) ed ad un certo punto ho pensato che valesse la pena avere una chitarra in meno ed un amplificatore buono in più. Solo che proprio perché suono in casa l’amplificatore migliore possibile non è un valvolare da 100 watt o una serie di ampli valvolari diversi, ma un emulatore come l’Amplifire o il Kemper.
Ma è una questione di scelte e di budget, ovviamente. Per diverso tempo ho suonato con la G3 e ne sono stato contento. IL THR suona bene, ma anche quello non è al 100% indistinguibile dal valvolare.
Sembra piuttosto il suono della band che esce dalle casse Hifi (non che sia un difetto).
Il suo difetto principale però è proprio in cuffia: il volume è insufficiente e ti porta ad alzare il main, cambiando i suoni irreparabilmente.
Ho scritto una recensione dell’Amplifire, se mi dite dove mandarla lo faccio volentieri. Altrimenti la pubblico sul mio blog e vi mando il link.
Non vi voglio convincere, solo consigliare di provarla se ne avete l’occasione: averla prima mi avrebbe fatto risparmiare denaro alla ricerca del mio suono.
Grazie Alessandro.
Ho letto con piacere la tua recensione.
Provarlo sarà dura vista la scarsa disponibilità.
Buona musica
Scusate …. non ho letto tutti i post e tra l’altro non sono un “tecnico” …. Ma se usassi l’uscita cuffia del THR 10, per collegarla ad una cassa amplificata cosa accadrebbe ??
Carlo
Ciao, Puoi fare tranquillamente, non ci sono problemi
Buongiorno e ciao a tutti,
ringraziando anticipatamente per le Vostre risposte, ho un THR5A – è normale che se spigo con volume un po alto e spigo sulle pennate gragghino le casse?
grazie
Ciao Dante,
scusa il ritardo nella risposta!! il THR e’ un ampli che suona bene a basso volume, portato a volumi elevati emergono i limiti strutturali, purtroppo e’ normale
Stesso problema col thr 10 se porti il volume oltre la metà..
[…] della carica batteria. Un ottimo amplificatore da abbinare alla Yamaha Storia e’ il THR della Yamaha, questo amplificatore ha una impostazione dedicata all’acustica con una simulazione di […]
Ragazzi non ci crederete ma usando un po di manualità, Arduino, una manciata di componenti elettronici e un piccolo Pedal Box in metallo ovviamente il tutto collegato alla porta USB dell’ampli, posso cambiare a piacimento le Patch del mio amply THR5A, facendogli credere di essere collegato ad un PC. Il file con le decine e decine di Patch è su una apposita Memoria Micro SD installata sul circuito Arduino all’interno della PedalBox alimentata da classica batteria 9V.
Le patch vengono da prima preparate dal PC, successivamente salvate sulla micro SD …ed il gioco e fatto, funziona alla perfezione e lo sto usando ormai da molti mesi.
Sul web esistono in vendita questo oggetto ma ha dei costi molto alti, soprattutto per farselo spedire, io per farmelo da solo ho impiegato molto tempo, molte notti insonni ma poi quando volevo abbandonare il progetto, per magia ha funzionato. se sapessi come, metterei una foto o un video …