Dopo averlo conosciuto al Music China del 2014 mi era venuta una gran curiosita’ di provare uno dei preamp valvolari prodotti dalla sua azienda, cosi’ qualche mese fa ho acqquistato un HI TUBE preamp di Baroni Lab. Sono sempre attratto dall’idea di poter aver un suono convincente in un rig ultraportatile, come chi legge questo blog sa bene la cosa piu’ soddisfacente che ho trovato fin’ora sono i prodotti Tech21 che con soluzioni analogiche sono a mio avviso nettamente superiori a qualsiasi cosa digitale io abbia fino al momento provato. I preamp di Baroni-Lab non simulano o emulano proprio niente, sono gli stadi di preamp di aplificatori storici riprodotti in formato pedale con una valvola alimentata ad alta tensione (300V). Essendo io innamorato del suono Hiwatt mi e’ stato naturale acquistare l’Hi Tube che che della serie e’ quello che ripoduce il circuito preamp di un Hiwatt DR103 degli anni 70.
I preamp di Baroni Lab nascono per essere utilizzati in congiunzione con i Power Amp della casa, in una sorta di RIG modulare dove allo stesso power amp si possono abbinare i vari preamp ottenendo quindi diverse combinazioni. I Power Amp Baroni Lab sono testate valvolari STEREO che contengono solo il finale di potenza e sono venduti sia in configurazione da 100 Watt che da 40 Watt. Questi preamp non hanno nessun tipo di emulazione di cassa ne di finale.
Non avendo un finale Baroni Lab il loro utilizzo migliore e’ in congiunzione con un amplificatore tradizionale per chitarra, inserendoli nel Return, bypassando quindi il preamp dell’amplificatore. Di fatto questo e’ il motivo per cui ho comprato l’HI Tube.
Andando a provare con la Band in sala prove si ha a disposizione diversi amplificatori che pero’ hanno timbriche molto diverse dal mio amplificiatore (Hiwatt T20) e quindi spesso faccio fatica a ricreare le sonorita’ che piu’ mi piacciono, spesso i preamp di questi amplificatori hanno controlli complessi con potenziometri e switch che se da una parte permettono di scolpire il suono dall’altra risultano ostici da gestire non avendo gran familiarita’ con l’ampli stesso e nel poco tempo che si ha di solito nelle prove per sperimentare. Usare il preamp Baroni Lab Hi Tube permette di bypassare tutto questo ed entrare nel return con il proprio preamp, usando di fatto nell’ampli in questione solo la manopola del Master Volume. E’ vero che alla timbrica contribuiscono sia il pre che il finale ma e’ anche vero che il conttributo del pre e’ dominante, in questo modo il suono risultante sara’ sicuramente molto piu’ familiare. Con l’Hi Tube e’ possibile ottenere un suono Hiwatt molto convincente da un Marshall JCM 900 o da un Bogner Alchemy come qui in foto.
Questo non e’ comodo solo nelle prove ma anche andando a suonare in locali dove si trovano amplificatori diversi dal proprio, anche in questo caso entrando nel return con un preamp Baroni Lab si possono ottenere sonorita’ molto piu’ familiari e il tutto diventa piu’ facilmente gestibile
E per andare in diretta? sia per registrare che in un PA?
L’Hi Tube necessita di una simulazione di cassa, nudo e crudo non e’ utilizzabile per questo scopo. Il fatto di essere solo un preamp ha comunque il vantaggio di permettervi di scegliere la soluzione che preferite per la simulazione di cassa senza imporvi niente di prestabilito, gli amanti dell’Impulse Response troveranno questa cosa sicuramente un vantaggio. Soluzioni per la simulazione della cassa e relativa microfonazione esistono oramai sia software che hardware in tutte le fasce di prezzo, io mi trovo bene con la semplice ed efficace Palmer PDI-09 che ha il vantaggio di essere passiva e quindi non necessitare di alimentazione esterna.
L’ho provato sia connesso ad un registratore digitale, ad una cassa monitor lineare (Laney IRT-X) e al Power Engine Tech21 e in tutti i casi il risultato e’ stato soddisfacente, non esaltante, ma piu’ che adeguato. Perche’ non esaltante? beh non ci si puo’ aspettare miracoli, all fine in una soluzione di questo tipo manca il finale che ha un contributo notevole al suono globale di un amplificatore specialmente ad alto volume e quello che si utilizza per simulare la cassa influenza pesantemente il tibro finale.
Baroni consiglia l’utilizzo del suo alimentatore stabilizzato e a bassissimo rumore per alimentare i suoi pedali, tutti richiedono 12 Volt invece dei consueti 9 Volt e l’alimentatore Baroni e’ in grado di erogare fino a 2 Ampere. L’alimentatore non e’ fornito insieme al pedale ma e’ acquistabile separatamente.
Per concludere:
Usare l’Hi Tube nel return di un amplificatore per chitarra valvolare (o transistor) per “HIWATTizzare “ il timbro finale e’ la morte sua, l’applicazione migliore.
Usare l’Hi Tube con una simulazione di cassa per andare in diretta non lo vedo come la sua migliore applicazione, per quanto fattibile penso che per questo scopo i prodotti Tech21 siano ancora i migliori.
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