Iron Maiden Musica

Iron Maiden Discography – Part 1

In occasione della pubblicazione dell’ultimo album degli Iron Maiden, The Book of Souls, mi sono ricordato di una serie di Articoli che furono pubblicati inizialmente sul sito Laster.it alcuni anni fa sulla discografia di questa mitica Band, erano scritti magistralmente da Alessando Alviti e costituivano una bellissima guida non solo per i neofiti ma anche per i veterani ascoltatori della vergine d’acciaio. Ho quindi contattato Alessandro che mi ha autorizzato a ripubblicare questa bellissima serie, sono 8 articoli che verranno pubblicati con cadenza settimanale ogni venerdì. Buona lettura a tutti!!!!

di Alessandro Alviti

1980 – Iron Maiden

Il debut album, “Self-title”, arriva con l’inizio di una decade che verrà ricordata nel “metal” per la nascita di nuovi sound: da un lato il trash devastante dei Metallica, dall’altro il power graffiante dei Maiden. Un binomio questo inscindibile per gli amanti del genere.

In quegli anni, considerati contemporanei, l’esplosione a livello mondiale divise in due gli amanti del genere e ne creò diverse sottoforme.

Nell’arco degli anni successivi si affacciarono emuli più o meno convincenti ma con matrici comuni a quelle di queste due band, che più di ogni altra hanno saputo vendere milioni di album ed entrare di diritto nella Hall of Fame.

PaulDiAnno001I primi due album della band sono ricordati come l’era del cantante Paul Di Anno, voce graffiante, ma meno incisiva dei successori.

Molti i brani rimasti storici di questa prima realese e riproposti a distanza di anni nei devastanti tour della band.

Una menzione speciale alla strumentale Transylvania, vera scaricara di adrenalina, con spettacolari intrecci di riff di chitarra, perfettamente sorretti dall’ originalissimo e sempre imitato stile di Steve Harris al basso, leader-fondatore della band, nonchè compositore di un buon 70% dell’intera produzione maidiana.

Il lavoro delle chitarre, in questo album, mi piace tantissimo, spesso più che nelle successive produzioni.

Ad esempio gli assolo di Strange World sono tra i pochi che mi lasciano davvero una bella emozione. Le chitarre non verranno mai ricordate infatti per assoli memorabili, nè tantomeno per una tecnica inarrivabile, ma per le spettacolari ritmiche e ancor più per i riff intrecciati in tonica, quinta, ecc. cantati a squarciagola da migliaia di fans ad ogni concerto e che ne fanno la prerogativa assoluta.

IronMaiden_1980Molto belle le semi-ballate come la succitata Strange World e Remember Tomorrow. Di questa soprattutto gustosissime versioni si possono ascoltare dal vivo cantate da Dickinson: è un brano che parte con una bellissima melodia malinconica per esplodere in un lamento sorretto da uno dei riff più belli dell’album.

Arriviamo infine al piatto forte, i brani che hanno fatto un’epoca.

Le pietre miliari sono Running Free e Iron Maiden: la prima in quanto è stato il primo inno cantato nei live dalla folla, la seconda rivalutata a distanza di anni, adorata come la prima foto del proprio figliolo.

Il metal dei Maiden si assapora in maniera assoluta sull’opener Prowler (primo single in assoluto), la mini suite Phantom of the Opera e sulla micidiale Sanctuary, con particolari stacchi centrali e ripartenze micidiali che ne fanno uno dei miei pezzi preferiti, assolutamente da ascoltare.

Iron-Maiden1Iron Maiden Tracklist: 

1.Prowler (Harris)
2.Remember Tomorrow (DiAnno/Harris) 
3.Running Free (DiAnno/Harris) 
4.Phantom of the Opera (Harris) 
5.Transylvania (Harris)
6.Strange World (Harris) 
7.Sanctuary (Harris/Di’Anno/Murray)
8.Charlotte the Harlot (Murray) 
9.Iron Maiden (Harris)

Line-up

* Steve Harris – Basso
* Dave Murray – Chitarra
* Paul Di’Anno – Voce
* Clive Burr – Batteria
* Dennis Stratton – Chitarra

 1981 – Killers

Album tra i meno famosi e fortunati della discografia, spesso lasciato nel dimenticatoio, saluta l’arrivo di Adrian Smith come seconda chitarra al fianco del fondatore e amico Dave Murray che lo vuole al suo fianco al posto del dimissionario Stanton. Mossa azzecatissima in quanto firmerà alcuni dei brani più famosi e storici della band.

Killers è un’opera completamente scritta (musica e testi) dall’istrionico bassista Harris (Smith arriva al momento dell’incisione) e non riesce a replicare i fasti del precedente full-length.

Anche dal vivo l’unico brano suonato spesso è Wratchild che apre l’album dopo la breve intro strumentale. Potente e aggressivo, brano che parla di un giovane e triste rampollo di una famiglia nobile che vive con rabbia la sua vita, non avendo mai conosciuto suo padre.(fonte Wikipedia).

La musica rende bene l’immagine delle parole, come in Killers, ultimo testo di Di’Anno che narra ovviamente di un assassino nel pieno compimento del suo dovere… 🙂

Anche qui menzione speciale per lo strumentale dell’album, una prerogativa delle prime produzioni, che sfortunatamente negli anni successivi è stata tralasciata:

Genghis Khan, secondo me il miglior brano dell’album. Le altre tracce, amio parere, ricordano molto i Judas, ma senza quella loro “verve”. E’ come se ad un certo punto la band avesse perso la propria rocciosa identità impressa a fuoco al debutto.

Iin parte mi viene da pensare che (in quegli anni avveniva spesso) fu completamente composto con gli scarti del precendente, con la frenesia delle pubblicazioni ravvicinate.

KillersKillers Tracklist:

1. The Ides Of March (Harris)
2. Wrathchild (Harris)
3. Murders In The Rue Morgue (Harris)
4. Another Life (Harris)
5. Genghis Khan (Harris)
6. Innocent Exile (Harris)
7. Killers (Di’Anno/Harris)
8. Prodigal Son (Harris)
9. Purgatory (Harris)
10.Twilight Zone (Harris)
11.Drifter (Harris)

Line-up 

* Steve Harris – Basso
* Dave Murray – Chitarra 

* Paul Di’Anno – Voce 
* Clive Burr – Batteria 
* Adrian Smith – Chitarra

Subito dopo il tour l’allontanamento del cantante storico Paul Di’Anno.

IronMaiden_1981Mi viene da pensare che i Maiden fossero vicini allo scioglimento, diventando una delle meteore più promettenti della New Wave of British Heavy Metal.

Ma con l’arrivo di Dickinson le cose cambiarono e sappiamo la storia come andò…

Piccola nota patriottistica: la prima apparizione live di Bruce Dickinson con i Maiden fu a Bologna il 26 Ottobre 1981.

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