Dopo una breve ma intensa campagna di crowfunding che si e’ conclusa con successo nonostante il momento molto particolare, il 15 gennaio e’ stato finalmente pubblicato The Larsen’s Sessions. Quarto album solista di Ruben Minuto, una sorta di “best of” che raccoglie brani originali riarrangiati e cover magistralmente e profondamente rivisitate. Questo album nasce anche come seguito naturale di Think of Paradise, pubblicato nel 2019 e lanciato a Febbraio del 2020. I due album sono profondamente legati e frutto di una collaborazione decennale tra Ruben Minuto e Luca Andrea Crippa, amico arrangiatore e chitarrista, e vedono la partecipazione di tanti musicisti che da anni condividono, in varie formazioni, l’avventura musicale di Ruben.
Pubblicato per l’etichetta indipendente Delta Promotion, e’ un album interamente registrato Live in Studio, senza sovraincisioni e in pochissime takes, molto spesso buona la prima. Condensa tutta l’energia accumulata in lunghi mesi senza poter suonare dal vivo, e questa energia trasporta l’ascoltatore in mezzo ai musicisti, trasmettendo tutta l’emozione del momento. E’ un album intenso, sia per le musiche che per i testi, sia quelli a firma Ruben Minuto che le cover, le quali, pur non raggiungendo nei testi la raffinatezza lessicale e poetica dei brani di Ruben, vengono esaltate negli arrangiamenti e nelle esecuzioni.
Si alternano vari momenti in duo, combo acustico con contrabbasso e batteria e full band e tre meravigliose voci femminili si alternano nei duetti impreziosendo le trame degli intrecci vocali. Tutta questa magia e’ stata magistralmente registrata da Larsen Premoli nel suo RecLab Studios non solo in audio ma anche in video che ci fanno assistere al momento in cui tutta questa Bellezza veniva indelebilmente fissata su “nastro”
L’album si apre con una cover di un classico Bluegrass, MOLLY AND TENBROOKS, e non credo ci sia modo migliore per raccontare questo brano se non lasciare a Ruben la possibilita’ di farlo lui direttamente:
Ogni volta che parlo di Blue Grass, una delle mie più grandi passioni, amo sottolineare le contrapposizioni emotive che scaturiscono dall’ascolto delle melodie rispetto a quelle scaturite dall’ascolto o dalla lettura dei testi dei brani.
Le prime, tendenti all’allegria, alla spensieratezza grazie agli intrecci sonori spesso velocissimi intessuti dai vari Banji, mandolini, violini, chitarre o dobri ( mi si perdoni l’italianizzazione dei plurali) e costruzioni armoniche per la maggior parte delle volte su tonalità maggiori e molto semplici.
Le seconde invece cupe , tristi, disperate a volte ansiogene a causa dei frequenti rimandi a tragedie umane di ogni tipo: Perdita di lavoro , Mancanza di soldi, tradimenti reiterati, incidenti ferroviari, alcolismo, morte di ogni componente della famiglia senza riguardo nemmeno per l’età del morituro.
La cosa mi è sempre “ suonata” strana, fuori posto.
A questo punto , per qualche strano meccanismo mio mentale, ho voluto provare a prendere in mano un classico di questo genere musicale e “ Tirarlo a pari”. Ho quindi scelto “ MOLLY AND TENBROOKS”: un brano di cui non possiamo non ricordare versioni imperiture come per esempio quelle degli Stanley Brothers o di Bill monroe ( The father of Blue Grass music) ed ho voluto, coadiuvato dalle idee del mio amico e collaboratore L A CREEP, cambiarne il mood, nel tentativo di farlo suonare triste almeno quanto intristisce l’ascolto del suo testo.
Perchè?
Non lo so.
Non chiedetemi troppo.
Una storia di cavalli, di competizione fra campioni e, naturalmente, di morte.
Una storia vera, datata addirittura intorno agli anni settanta del milleottocento.
Non so se ve ne fosse effettivamente necessità ma io mi sono divertito molto tanto a riarrangiarla quanto a registrarla in questa nuova , diversa versione.
Spero sinceramente che possa piacervi.
This Hour of the Day e’ un brano di Ruben dall’album This del 2011, qui rivisto in chiave southern rock con la band elettrica
Something happens
on a summer day like this
But what it is, Lord I really just can’t see
Nothing’s moving as far as I can see
But something changes ,
here deep inside of me
Nothing’s moving
the stillness of the earth
An heron spreads his wings like an Angel now rebirth
The air starts moving
breathing life to every bloom
I feel so strange inside, so happy I’m here too
Something’s rippling
the water here below
‘N’Creates reflections
that looks like something… I Don’t know…
This hour of the day, as all best things in life
Doesn’t last enough
to make you realize…
What you have to realize…
Jimmy Two Steps invece proviene dal primo album solista di Ruben del 2004, I Hate to Sing the Blues, e qui possiamo vedere come i testi di Ruben trascendano i cliche’ linguistici dei generi con i quali molti hanno cercato di etichettarlo, qui siamo lontanissimi dai testi tradizionali del blues.
Moving to the rhythm of the night
Jimmy two steps’ out there singing
Well “ HOW” The world is mine
He’s been drinking his whole night out
in a dirty sloozy bar
He’s been drinking his whole night out
But this time he’s gone too far
Spinning to the rhythm of his bed
Jimmy’s trying to figure out now
Where all this drinking might have led
He just finds himself at home now
But he really don’t know how
He just finds himself at home now
But he keeps on singing: “ HOW”
One step further , two steps back
Sometimes happy, often sad…
Looking for his trowers in the drawer
In the morning Jimmy’s different
but each night he asks for more
You know he lost his reputation
The second time he lost his head
just because the very first time
he was too young to understand
One step further , two steps back
Sometimes happy, often sad…
Along the Way, dall’album This, proposta dalla band al completo che pero’ crea un’atmosfera rilassata e cullante per farci portare dalle parole di Ruben “in another World”
Once in every life there comes a time and you feel it in your heart When all of your certainties fall and you gotta make it from the start When all of your places and faces seem to be so far apart And all of that were used to turns out to be a question mark That’s exactly when to stop and consider what to say Even if the night seems so dark, you’ve decided not to stay Along the way, you will find another world, along the way Things must change Along the way, time keeps goin’by and you’re left along the way And for all those evening thoughts that you made sitting there alone They just bring you lots of sadness while you’re lying awake at dawn There the light comes thru your window, shy and slowly as a child Taking care of your awakeness while your heart is runnin’wild There you, with your eyes wide open try and think of what to do She changes colour to the moonlight while your feelings changes too Along the way, you will find another world, along the way Things must change along the way,time keeps goin’by and you’re left along the way As in every life your time has come and you felt it in your heart All your certanties have fallen, your whole life’s been torn apart Keep on looking out your window, thru the darkness of the night Who knows if you’ll get the chance now, to run into the right light Try to follow your emotions, leave the stereotypes behind Gotta take some time deciding ‘bout what you should do or might Along the way, you will find another world, along the way Things must change Along the way, time keeps goin’by and you’re left along the way All your time’s gone by and you’re left Along the way
You Are The One That I Want, si e’ quella di Grease, si quella di John Travolta e Olivia Newton-John, ma come mai l’avete sentita prima!
E’ stato il primo brano di The Larsen’s Sessions che ho ascoltato e mi ha letteralmente fatto impazzire, e’ talmente inaspettato e con l’intro di chitarra di Ruben che ti porta subito in altri territori musicali, quando parte a cantare rimani fulminato, e poi quando entra la voce di Jane Jeresa e’ pelle d’oca istantanea. Se tutto questo non bastasse la lapsteel di Luca Andrea Crippa ti da il colpo di grazie finale. Dopo questa cover l’asticella si e’ alzata per tutti quelli che vorranno da ora in poi approcciarsi alla cover di un brano noto.
Con High Heel Shoes torniamo alla potenza di fuoco della Band al completo.
Se Be Alive in Think of Paradise era un momento sublime di musica e poesia, in questa versione in duo acustico con la partecipazione di Sophie Elle tocca livelli ultraterreni di perfezione, e non vorresti che l’outro strumentale finisse mai.
Wicked, sinful ways we lead astray
strong of our misfortunes
unable to behave
the way we’re often told to
by loving ones and friends
we live our life as if
there’s nought at all to brave
life’s not trying to put us down
but we ignore how
life is always trying so hard
to make us not drown
so let us learn to give an ear
to that message loud and clear
to the meanings of the signs
let us try not to be blind
and be alive
Moments, that file up day by day
relentlessly beaconing us
to witness anyways
the grim and stubborn movements
revolving our own state
things go the way they been meant for
especially if you don’t care
life’s not trying to put us down
but we ignore how
life is always trying so hard
to make us not drown
so let us learn to give an ear
to that message loud and clear
to the meanings of the signs
let us try not to be blind
and be alive
listen, to what your own self says
the words of your beloved ones
are there to pay their care
your absence now , my brother
is more than we can bear
get back on track my old pard
you’re easy to repair…
Who Cares, dall’album This, qui proposta in duo acustico con le chitarre di Ruben e Luca che commuovono e la voce di Sophie Elle con una delicatezza di un’altro pianeta accarezza le parole di Ruben intrecciandosi alla sua linea vocale. Questo e’ uno di quei momenti che non si ripetono.
Who cares what the bottle holds ,
as long as it does her job
Who cares what the glass embraces,
since it’s here to keep me warm
I stood there waiting, like a good man should
Till my mind started trembling , like a good mind should
Freedom I got is all I got left to lose, and I don’t need no Bobby
to count my time to get the blues
Freedom I got is something I can’t choose
Nothing is nothing , whichever words you’re gonna use
Who cares what tomorrow brings, if things won’t keep their names
Who cares what the future holds, in all the things we try to change
Your silence is frightening there ain’t no time to waste,
Right now the sun is shining, look for shelter when it rains
Freedom I got is all I got left to lose, and I don’t need no Bobby
to count my time to get the blues
Freedom I got is something I can’t choose
Nothing is nothing , wichever words you’re gonna use
In the Hands of Time, a mio avviso e’ l’apice di questo viaggio musicale. La Lap Steel di Luca ci porta in un’altra dimensione, la voce di Lucia Lombardo prima accompagna Ruben e poi si ritaglia un momento solista che e’ da brividi, ma qui e’ il testo di Ruben a entrarci dentro, e’ una poesia dedicata ad un amico, la dolorosa riflessione che le nostre vite sono solo dei piccoli segreti nelle mani del Tempo.
Apparently, Confusingly
You are ready to get home
A path so new
You’re flowing thru
So free, so light
So blind
The hand that got you back in line
Hurled all of us stuck in our time
Insisting for the sake of love
To fight plans coming from Above
So many times, So selfish, blind
We work our ways of life
The strength we feel
Not always real
Is not enough for us to fly
The hand that got you back in line
Hurled all of us stuck in our time
Insisting for the sake of love
To fight plans coming from Above
The things I love,
The love I crave
The funny way I act - while trying to seem brave
The simple words
Songs about what?
The price I pay for what I bought…
The hand that got you back in line
Hurled all of us stuck in our time
And gave the time for me to find
We’re little secrets in the hands of time
Il viaggio nella musica di Ruben si chiude con il classico Why Should I Be So Lonely di Jimmy Rodgers, uno dei padri del Country e che con la sua musica ha influenzato molti altri generi derivati e affini. Quindi un po’ a chiudere con qualcosa da cui tutto e’ partito.
The Larsen’s Sessions puo’ essere acquistato su BANDCAMP a questo link:
https://rubenminuto.bandcamp.com/album/the-larsens-sessions
e’ disponibile in digital download, BandCamp permette di scaricarlo in formati compressi ma anche in formati non compressi a qualita’ CD, e a breve sara’ disponibile anche in versione CD.
Su Apple Music a questo link:
https://music.apple.com/it/album/the-larsens-sessions-live-in-studio/1546055301
CREDITS:
Arrangiato e prodotto da Luca Andrea Crippa & Ruben Minuto Tutti i brani riarrangiati e registrati live in studio senza sovraincisioni (audio & video)
Registrato, Mixato e Masterizzato da Larsen Premoli at RecLab Studios, Buccinasco (MI) In collaborazione con l’etichetta DELTA Promotion
LINE-UP
- Ruben Minuto: voce e chitarra elettrica o acustica in tutti i brani
- Luca Andrea Crippa: chitarra (lapsteel / elettrica / acustica) in tutti i brani
Combo line-up:
- Ale Porro (contrabbasso)
- Nico Roccamo (batteria)
Band line-up:
- Riccardo Maccabruni (tastiere)
- Paolo Roscio (basso)
- Alessio Gavioli (batteria)
[…] The Larsen Sessions e’ un album che segna un momento speciale nella vita artistica di Ruben e Luca. E’ un album registrato Live in Studio ad Ottobre di quest’anno ed e’ strettamente collegato all’album Think of Paradise del 2019 la cui promozione e’ iniziata proprio nei primi mesi del 2020. Non avendo avuto la possibilita’ di suonarlo dal vivo come avrebbero voluto e’ nata l’idea di andare in studio e registrare Live alcune canzoni proprio per condensare su “nastro” l’energia che non riuscivano piu’ a contenere. […]
[…] scritto sull’ultimo album di Leandro Diana. Al tempo Luca stava promuovendo l’ultimo album di Ruben Minuto alla cui realizzazione aveva partecipato come produttore, arrangiatore e musicista. Si era […]
[…] https://www.guitarblog.it/2021/01/ruben-minuto-the-larsens-sessions-live-in-studio/https://www.guitarblog.it/2021/02/think-of-paradise-ruben-minuto/ […]