Think of Paradise e’ stato pubblicato nel 2019 ed e’ stato presentato per la prima volta al pubblico con un release party allo Spirit de Milan il 02/02/2020. Il fatto di non aver potuto suonarlo dal vivo come avrebbe voluto, nel tour che era in programma per i mesi successivi, ha spinto Ruben e la sua Banda a registrare Live in Studio i Brani delle Larsen’s Sessions. Questi due Album sono quindi due capitoli profondamente legati di una storia che parte da lontano, io ho scoperto prima l’ultimo e poi sono andato alla scoperta del precedente, voi trovate pure il vostro ordine preferito, ma non passate distratti, vale la pena spendere del tempo per entrarci dentro e farvi accarezzare l’anima da queste canzoni che vi sapranno parlare nel profondo.
Se ci soffermassimo solo alla Musica, gia’ avremmo guadagnato tantissimo, rispetto a quello che si ascolta comunemente in giro, queste canzoni sono una cura audio-disintossicante. Ruben compone usando un linguaggio musicale che conosce in modo connaturato, la musica Americana dalle radici al country al rock nelle sue varie declinazioni, che pero’ gia’ al primo ascolto capisci che le etichette e le classificazioni lasciano il tempo che trovano, perche’ pur conoscendo questa tradizione musicale meglio di molti americani stessi, Ruben la trascende facendola diventare altro. Il sapiente lavoro di arrangiamento di Luca Andrea Crippa aiuta Ruben a tirare fuori meglio la sua anima Rock, il tutto e’ esaltato da una produzione curata e sapiente e dal magistrale lavoro di Larsen Premoli per la realizzazione tecnica, coinvolto anche come musicista in una banda i cui elementi hanno tutti condiviso con Ruben parte del viaggio musicale che lo ha portato fino a questo album.
E’ pero’ entrando nei testi di queste canzoni ci si rivela la Bellezza di questi brani. Se non ascoltassimo, o meglio leggessimo, i testi sarebbe come vedere un film ascoltando solo l’audio senza le immagini. La scrittura di Ruben si discosta anni luce dai cliche’ e dai temi del mondo musicale da cui attinge, i suoi testi sono Poesia che la musica accompagna per portarti in un susseguirsi di suggestioni ed emozioni. Se il linguaggio musicale e’ quello che ti arriva per primo, che ti cattura al primo ascolto, sono proprio alcune parole o frasi che ti attirano e ti fanno capire che questi testi vanno ascoltati attentamente, magari letti e capiti, perche’ li dentro e’ rinchiuso un messaggio per te che stai ascoltando.
La scrittura di Ruben, essendo poetica, ha piu’ livelli di lettura. Le parole scelte con una cura inusuale esprimono tutta la loro potenza evocativa inizialmente nel suono che hanno, sono spesso talmente poco scontate che non possono non risvegliarti di soprassalto, cosi come i concetti che emergono da questi versi, ti spiazzano e ti fanno sorgere domande, entri cosi con l’ascolto in dialogo con Ruben, un dialogo che ognuno puo’ condurre in modo diverso in cui non c’e’ uno svolgimento univoco ma una miriade di possibili svolgimenti con risposte o conclusioni diverse.
Registrato in una manciata di giorni di studio, tanta improvvisazione nei soli e poche takes che rendono il tutto estremamente potente mantenendo la freschezza del flusso creativo senza diluirlo con una produzione esasperata. Le voci soliste di Ruben sono state registrate quasi tutte buone la prima in un paio d’ore e questo traspare dall’energia che permea ogni brano.
L’ album e’ ascoltabile in streaming e aquistabile su BANDCAMP a questo link:
https://rubenminuto.bandcamp.com/album/think-of-paradise
Line up del disco:
RUBEN MINUTO – Voce & Telecaster & Basso (più chitarra acustica, banjo-guitar)
LUCA ANDREA CRIPPA – Gibson Firebird & SG, Lap Steel (MR. SNS, No Rolling Back)
ALESSIO GAVIOLI – Batteria (anche nella All Star Band del Blues Made In Italy 2019)
RICKY MACCABRUNI – tastiere (Mandolin’ Brothers e Mr. Saturday Night Special)
ANTONIO CIRIO & MAX GHIRARDELLI – Cori (con Ruben nei Deja Vu C,S,N&Y Tribute)
LARSEN PREMOLI – Organo Hammond (RecLab studios)
CRIS MANTELLO, pedal steel in “I Forgot How To Sip”, “Changes” e “My Evil Twin”
ANDREA “BRIEGEL” FILIPAZZI – Basso in “Be Alive” (Ritmo Tribale, No Rolling Back)
PAOLO ROSCIO / ALE PORRO – sono i bassisti per i Live
Le canzoni di Think of Paradise
If You’Re Strong
E’ la prima canzone con cui si apre l’album e ti pone gia’ fin dall’inizio del viaggio di fronte ad un paradosso.
All’inizio questo concetto mi ha disorientato, mi sono chiesto “ma perche’ qualcuno si dovrebbe prendere cura di te se sei forte?” se sei forte non hai bisogno che gli altri ti stiano vicino, hai bisogno degli altri se sei debole…. lo trovavo paradossale, ci hanno sempre insegnato che ci si deve prendere cura dei piu’ deboli, e’ vero, giusto, ma chi spende la sua vita a credere e combattere per degli ideali? e si trova a vivere una continua battaglia con la realta’ senza mai rassegnarsi? forse non lo merita anche lui?
Soaked up in his ‘ole wrong beliefs and naively self assured
about how way things go in people’s perfect lives
He spent the biggest part of his own life just waiting for
his own to change and fix the faults that came on by
He got to face himself with this astonishing reality
and drown his mind in worlds of dreadful fears
It sounded weird and tough to him but even not accepting it
he had to do with this reality:
Nobody cares for you if you are strong,
nobody gives a damn about your suffering for too long
To justify a weak man’ s betise seems all we should long for
Nobody cares for you if you are strong
Nobody cares for you if you are strong
He finally came up with the thought there was no use
for him – to stand up to the things he knew for sure as right
He gave up all the fights and all the useless confrontations
that for way too long had floated him thru fields of self vexation and
He found himself a-drowning in a silent, dark dimension
where the needs of human consciousness cross paths with fighting tensions
And tried to ease himself behaving just the way he should
but this everlasting battle slowly overcame his moodNobody cares for you if you are strong,
nobody gives a damn about your suffering for too long
To justify a weak man’ s betise seems all we should long for
Nobody cares for you if you are strong
Nobody cares for you if you are strong
Think of Paradise
la title track ti porta invece in quella stratificazione di significati che rendono i testi di Ruben capaci di parlare contemporaneamente a piu’ livelli.
In questo testo possiamo leggere un messaggio all’umanita’ direttamente da Madre Natura, ma anche un profondo messaggio personale.
By now you better stop and wonder
‘ bout where things are getting to
It looks like you have done the best that you can
And still you think there’s so much left for you to do
How come you don’t realize that when you think of paradise
you think about a place totally cleaned from from from your lies
Still you flee from wise advice ain’t it time to empathize?
ya know It is just yourself the one you got to despiseUnwanted guest you came to lay here,
even you don’t know where from
you found yourself slung right where you just don’t belong
You found your way to go in screwing up and do wrong
How come you don’t realize that when you think of paradise
you think about a place totally cleaned from from from your lies
Still you flee from wise advice ain’t it time to empathize?
ya know It is just yourself the one you got to despiseI bet you should spring up a conscience
allowing us to be both safe
your useless idols are ‘a leading us nowhere
by now you should have learnt they’re just a burden to bear
How come you don’t realize that when you think of paradise
you think about a place totally cleaned from from from your lies
Still you flee from wise advice ain’t it time to empathize?
ya know It is just yourself the one you got to despise
Credit to your Rind
Un contrasto spiazzante tra la musica che ti porta in un territorio Honky Tonk e Rock and roll, e il testo che ti tira una sberla in faccia mettendoti ancora una volta di fronte alla realta’ ingannevole.
you’ve been listening for so long and carefully
repeated lies can turn to truth
you’ve been driven to give colors a wrong name
now it turns out that you can’t see
you completely lost the right course of our nature
you can’t see what hearts can do
you won’t listen to the voices in your souls
for your corrupted reality
time will leave some time behind
time will pass but you won’t find
just how shallow, empty and blind
you’ve been giving too much credit to your rind
in a rough sea of deceitful reality
you’ve been left alone to drown
slow and steady your collapsing then begun
when they took away your town
you were asking for directions in your mind
but you could not speak a word
you let words of hate speak loudly for your will
now your way looks way too blurred
time will leave some time behind
time will pass but you won’t find
just how shallow, empty and blind
you’ve been giving too much credit to your rind
now I guess it could be human to conceive
possibilities to find
how this struggling, pain and grieve to come combine
and let the light of truth be free to come and shine
now the most important half of you is gone
emptiness and fears arrive
you could take the chance to put back all in line
but such battle can’t be won
Bringing Light and Sorrow
Il sodalizio artistico tra Ruben e Luca si materializza in forma di canzone, e la musica eterea crea un’atmosfera di sospensione perfetta per queste parole che ad ogni ascolto hanno un potere lenitivo per le ferite che portiamo dentro.
You bring in all the sorrow
but then you take it away
you take it away
Feels like there’s no tomorrow
if you’re out of my day
out of my way…
oh, the light glares dazzling out your soul
your flowers’ tones are filling my heart’s bowl
You bring in all the sorrow
but then you take it away
you take it away
Feels like there’s no tomorrow
if you’re taken away,
out of my day…And when the dark came in I had to face alone that sorrow
dredging for our inner self ‘s been all I could quest for
fighting my way thru pains and fears of no tomorrows
I have realised that it’s your strength I gotta borrow
‘cause
You bring in all the sorrow
but then you take it away
you take it away
Feels like there’s no tomorrow
if you’re out of my day
out of my way…You bring in all the sorrow
it cuts deep as a knife
deep as a knife
Feels like there’s no tomorrow
if we live in this strife
live in this strife
You bring in all that sorrow
that you could turn into life
turn into life
Where the wild river rolls
Classico bluegrass di Bob Amos unica cover di questo Album. Ho chiesto a Ruben come mai abbia scelto questo brano da includere nell’album. La canzone si e’ scelta da sola, un classico che non aveva mai suonato un giorno e’ affiorata dalla memoria musicale e suonandola e cantandola per la prima volta e’ diventata sua al punto poi da pensarla naturalmente in chiave sothern rock e trovarla poi adatta ad inserirsi nel flusso di Think of Paradise.
I Forgot How to Sip
Questa canzone e’ nata da una chiacchierata fatta con Ashley Finn, artista americana con cui Ruben ha condiviso palchi in lungo e in largo per lo stivale, al bancone del bar Ashely rimprovera Ruben di non saper piu’ “sorseggiare” e Ruben pensa che possa essere un bel titolo per una canzone, che ha scritto 14 anni dopo. Va cantata con voce brilla e ascoltata possibilmente sorseggiando una buona birrozza o qualcosa di piu’ forte per immedesimarsi meglio
I forgot how to sip
I just don’t understand
whatever happens when a glass gets in my handI forgot how to sip
I keep on wondering why
When my dink arrives
I always get the same surpriseI forgot how to sip
I tried so hard, in vain
I bet this issue’s going right into my veinsI Forgot how to sip
so please stop to complain
I guess it must be something wrong inside my brainGlasses here keep on comin ’by and by
none can see the den they hide inside
Passers by get stuck at number one
I keep on talking as I’m on the runEveryonehere’s trying to be me
Trying to even out the numbers in their dreams
If only they could see how dark’s the hollow
in wich my drink goes everytime I swallow
My Evil Twin
Il gemello cattivo e’ l’incredibile Hulk rinchiuso dentro Ruben e dentro ognuno di noi. La nostra versione cattiva che chiudiamo dentro per mantenere una facciata sempre corretta ed educata ma che ogni tanto vorremmo poter chiamare fuori per tirare due schiaffi a chi ci propone invece sempre il peggio senza vergogna. Un viaggiatore che condivide il viaggio con Ruben su un bus e che mentre parla senza pudore al telefono, si intrattiene in esplorazioni nasali approfondite, un piccolo borghese che arrivate le ferie scarica il cane su un’autostrada senza rimorsi e incurante del dolore provocato, proprio come l’uomo che usa violenza sulla compagna senza curarsi del suo dolore e della sua sofferenza. Bisogna proprio tirare fuori il proprio “gemello cattivo” per fare quello che andrebbe fatto.
You must think you’re here alone
as you Sit ahead of me
on this damn slow stinky moving bus
and you’re talking on the phone
why is your finger struggling so
as we’re travelling I suppose
you’ been trying to figure out
if your elbow can fit in inside your nose
My Evil twin, where have you been
I’ve been needing you, you know
I been trying to act as you were there
but you know me , I am too fair
So please try to get on touch before
things get way too rough
I’m fed up of how things go today
Evil twin won’t you come show me the way
stopped while Driving in your packed up car
with your friends and family
Summertime is finally here, your job
will soon grant you an amnesty
ain’t that your dog trying to reach your run
as you leave him down behind?
You have even learnt to disregard
all that pain and sorrow painted in his eyes
you have learnt to paint your lover’s face
with such lovely shades of blue
and those looks in hers and your dog’s face
you don’t care if they are for you
you just keep on working hard in the name of some fake god
because that’s what everyone is doing
and your head is finally tangled in this fraud
Changes
I cambiamenti in cui siamo immersi sono un elemento positivo che porta novita’ e nuove opportunita’, non c’e’ rimpianto per il tempo passato, ma sicuramente il naturale timore a scoprire quello che il destino ancora non ci ha rivelato mentre siamo ancora presi a capire il senso delle nostre vite. Anche questa canzone ci parla a piu’ livelli, come collettivita’ ma anche e sopratutto individui alle prese con un mondo in continua mutazione e che sempre di piu’ ci mette alla prova.
Today everything tend to change so damn fast
And nothing remains as it was in the past
Not even those feelings that seemed to be true
Can go thru’ these changes, they need to be an new
While everything moves on I’m left here alone
To witness the changes of feelings long gone
And even these changes are bound to move on
And leave open spaces for changes to come
We still need to learn the real sense of our lives
But it’s just like our destiny’s got too much to hide
So let us try to feel it before it is gone
Enjoying the power of feelings to come
We might as well be someone else’s mistake
Or even parts of a strange plan somebody has made
And even these changes are bound to move on
And leave open spaces for changes to come
So while everything looks mistakenly still
I’ll try to gain what I need to pay all my bills
I’ll try not to leave anything left unsaid
Especially the love in my heart and my head
To such an experience you’re never prepared
I guess it is normal if I am feeling so scared,
Yes I guess it’s normal to feel so damn scared
The Wind Blew
Non e’ solo una canzone, e’ un “quadro” che pur raffigurando una sola immagine ne rinchiude una moltitudine e ne evoca altre collegate dallo scorrere dei pensieri che si dipanano sul soffiare del vento.
The wind was blowing thru’ the pines
The day she had to go
He whispered sadly down the slope
And left him with no hope
The leaves were dancing on the hill
All quiet was around
His heart skipped more than just one beat
He knew that it was it
So many years had passed since when
He saw her dressed in white
And now that white is on her face
The darkness steals her light
He looks around and tries to find
A way not to believe
That to the one he had lived for
Had nothing more to give
The wind was blowing thru’ the pines
He took his hat and gloves
And with him blowing in his mind
He started walking blind
He walked the day right thru’ the night
And then he walked some more
Since when that wind blew thru’ his door
He could not suffer more
Reasons into rhimes
Ruben dopo il suo ultimo album non ha piu’ voluto scrivere canzoni, stanco di non essere ascoltato come avrebbe voluto ma questo album gli ha fatto tornare la voglia di mettere le sue “ragioni in rima” e di continuare a lottare per le proprie convinzioni, che e’ dove si trova la Bellezza.
looking back at all the memories that keep flowing in my mind
life looks like those old time movies where the stories don’t combine
I have been using so much passion been a wasting lot of time
I have loved without conditions not committing any crime
I’ve been happy , been contented spent time writing happy songs
till the day when without warnings I found out that I was wrong
so by now , who knows for how long I’ll be taking my own time
trying to look for the right reasons to give meanings to my rhimes
reasons fitting into rhimes
changing my perceptions
so that to leave behind
purposely unspoken feelings
and random states of mind
that strongly spread like oily stains
and foul up my whole life
I have hunted shallow values just like everybody do
been disguising every aspect of what’s left of my own dues
I’ve been looking for wrong answers through the bottom of a glass
I believed in everything you said I let way too much time pass
time will slowly keep on dragging his own weird machineries
and will finally lead my poor words through more compliant sceneries
it might take more than I have but it’s pretty plain to see
Beauty is right there where it is: where I first put my beliefs
Be Alive
l’album si chiude con una potentissima ballad che e’ la “wake up call” che ci richiama ad ascoltare tutti quei messaggi che la vita ci da per farci capire quando e’ arrivato il momento di cambiare stile di vita. La canzone e’ stata scritta per un caro amico che ha passato un brutto momento di salute e Ruben ha voluto sostenerlo con questo invito “let us try not to be blind and be alive” , invito che tutti noi possiamo cogliere e fare nostro.
Wicked, sinful ways we lead astray
strong of our misfortunes
unable to behave
the way we’re often told to
by loving ones and friends
we live our life as if
there’s nought at all to brave
life’s not trying to put us down
but we ignore how
life is always trying so hard
to make us not drown
so let us learn to give an ear
to that message loud and clear
to the meanings of the signs
let us try not to be blind
and be aliveMoments, that file up day by day
relentlessly beaconing us
to witness anyways
the grim and stubborn movements
revolving our own state
things go the way they been meant for
especially if you don’t care
life’s not trying to put us down
but we ignore how
life is always trying so hard
to make us not drown
so let us learn to give an ear
to that message loud and clear
to the meanings of the signs
let us try not to be blind
and be alivelisten, to what your own self says
the words of your beloved ones
are there to pay their care
your absence now , my brother
is more than we can bear
get back on track my old pard
you’re easy to repair…
Think of Paradise e’ un concept album, un lavoro magistrale, un punto di svolta e sopratutto segna un nuovo inizio per la vita artistica di Ruben e di Luca Andrea Crippa che con questo album e The Larsen’s Sessions sono riusciti a portare avanti un discorso interrotto e realizzare due capolavori di bellezza assoluta in uno dei momenti piu’ bui che la Musica stia vivendo. Sarebbe bello dire che e’ un “messaggio di speranza”, che le cose andranno meglio, ma il realismo disilluso che mi insegna Ruben invece mi fa dire che nonostante tutto, anche senza aspettare che le cose vadano meglio, perche’ molto probabilmente non andranno meglio, possiamo e dobbiamo continuamente cercare di scegliere la Bellezza anche quando tutto intorno fa schifo, perche’ solo questo puo’ farci attraversare indenni il nostro viaggio in questa realta’ devastata.
[…] https://www.guitarblog.it/2021/01/ruben-minuto-the-larsens-sessions-live-in-studio/https://www.guitarblog.it/2021/02/think-of-paradise-ruben-minuto/ […]