Quando la Telecaster e la Stratocaster si incontrano in una notte di luna piena ad un incrocio di strade sterrate di campagna… nasce la Nashville. Ma di cosa si tratta esattamente? è un vero ibrido? quanto e’ ancora tele e quanto strato? difficile dare risposte precise, sicuramente è uno strumento molto interessante che mette in contatto due mondi timbrici che hanno fatto il sound della musica moderna e che indubbiamente poter avere riuniti in uno strumento può far molto comodo. Effettivamente sembra proprio che la Telecaster con tre pickups nasca proprio da un’esigenza di comodità, pare che tutto sia partito dalla Telecaster di Brent Mason, uno dei più grandi session player di Nashville, che grazie ad una configurazione a tre pickup (nel suo caso con un minihumbucker al manico) gli permetteva di avere in un solo strumento molte sonorità da usare nelle sessioni in studio senza doversi portare dietro diverse chitarre. La sua popolarita’ divenne così grande negli anni 90 che l’aggiunta di un pickup centrale alle tele fu una delle modiche più comuni per molti musicisti di quell’area. Tanto che nel 1997 Fender introdusse ufficialmente il modello come Made in Mexico della serie Deluxe.
Fast Forward nel 2021 Fender ha rinnovato la serie che era denominata Deluxe come Player Plus introducendo delle novità dal punto di vista costruttivo e qualitativo, diciamo che adesso questa serie è veramente vicina alla produzione americana (non dimentichiamo che gli stabilimenti sono realmente vicini poche decine di Km). Tra i modelli della serie Player Plus anche la Nashville e’ stata rinnovata, caratteristiche che vedremo in dettaglio a breve.
Quando le Player Plus sono arrivate nel mio negozio di fiducia, Music Island di Rho, e ho provato una tradizionale a due pickups mi sono subito innamorato del manico e dei pickups, però onestamente avendo altre tele classiche non mi è scattata la molla.
E’ stato però vedendo online che era disponibile il modello Nashville nella fantastica colorazione apple candy red aged con battipenna tartarugato e tastiera in pao ferro che mi ha fatto scattare la voglia di tele strana.
La MIA chitarra di riferimento è la stratocaster, sarà forse perchè i miei chitarristi preferiti sono legati a questa chitarra o forse per un imprinting che ebbi da ragazzino alla vista della strato del 1962 originale del mio primo maestro. Sulla strato pero’ non uso mai la leva, motivo per il quale preferisco il ponte a sei viti tenuto appoggiato sul corpo con le molle ben tirate. Per tanti anni ho desiderato una strato hardtail, ma non sono modelli molto comuni, al momento a parte la Robert Cray signature nel catalogo fender e’ presente solo la Noventa in configurazione hardtail (entrambe queste chitarre potrebbero essere alternativamente la mia prossima stratocaster). Non saprei dire se questa propensione al ponte fisso sia comunque responsabile del mio secondo amore per la telecaster, o magari solo per il fatto che la TELE è la TELE e non si può non amarla, ma al di la del motivo, il mio amore per la telecaster è comunque conclamato e straziante.
Per chi ama la strato e la tele come me la telecaster nashville è la via per conciliare questo bipolarismo e cercare un’unificazione della GAS. E così è stato.
Ordinata da Music Island è arrivata direttamente in 2 giorni dall’Olanda. Dal vivo la livrea è mozzafiato, il candy apple red aged è una variante che vira verso l’arancione del classico rosso metallizzato, è bellissimo. In particolare l’abbinamento al battipenna tartarugato è perfetto, non credo che altri colori starebbero altrettanto bene.
Onestamente il pao ferro lascia a desiderare, come colore non ha niente a che vedere con il palissandro, la venatura è graziosa ma avrei preferito senz’altro il palissandro.
Il manico della serie player plus è fantastico, un modern “c” reso ancor più comodo dai bordi smussati, che insieme ai bordi dei tasti curatissimi portano il livello generale percepito molto in alto (dopo alcuni mesi con l’assestamento i bordi dei tasti mi sembrano più sporgenti di quando appena presa)
La tastiera è piatta, 12 pollici di raggio, per me un po’ strano perchè sulle fender sto sempre tra il 7,25′ e il 9,5′, però ritrovo tutta la comodità delle tastiere delle mie Yamaha Pacifica (altro amore oramai a livelli patologici). Tasti medium jumbo.
Le Meccaniche bloccanti sono le classiche fender con la rotellina, un bell’ “upgrade” fornito di serie e io se non sono le meccaniche classiche preferisco queste bloccanti.
Il capotasto è uno dei punti peggiori della chitarra, penso sia una delle cose che farò cambiare presto.
Il Ponte con piastra senza bordi sollevati e sei sellette in acciaio indubbiamente è l’elemento che esteticamente la distingue di più dalle telecaster classiche, pur amando il 3 sellette in ottone, devo dire che con il tempo mi sono abituato a questo ponte.
I pickups sono “noiseless player plus” una nuova reincarnazione della serie noiseless da anni oramai usati su alcune linee di prodotto fender, specificatamente sviluppati per la serie player plus, nell’aspetto sono un set telecaster al manico e ponte e un single coil stratocaster centrale. Sotto un’apparenza tradizionale racchiudono un sound moderno e potente, ben definito e soprattutto senza ombra di ronzio. Molti puristi della telecaster potrebbero storcere il naso, magari non ritrovando il sound twangoso che spesso è ricercato in questo strumento, ma questa telecaster fa della versatilità la sua arma principale.
E’ una telecaster che si muove a suo agio in territori Pop Rock, con un timbro moderno e malleabile con effetti e il fatto di essere totalmente esente da ronzii la rende un ottimo strumento per il live e la registrazione.
Ma il suo punto di forza, la peculiarità assoluta, è proprio la fusione delle timbriche strato e tele nelle combinazioni di pickpups.
Il selettore a 5 posizioni permette di avere le posizioni manico+centrale centrale e centrale+ponte della stato e sollevando il potenziometro del tono si va ad aggiungere il pickup al manico alla combinazione selezionata, in questo modo ottenendo ponte+manico tipica da tele e la combinazione all on con tutti e tre i pickps attivi, che per quanto bizzarra ha un senso tutto da scoprire. (nella versione a due pickups sollevando il potenziometro del tono si attiva il cablaggio dei due pickups in serie)
La Telecaster Nashville è sicuramente una chitarra da lavoro, costruita bene, affidabile e proposta ad un prezzo interessante. Adatta per registrare grazie ai pickups noiseless risolve molte grane, ma anche dal vivo sul palco è immune alle interferenze. Sicuramente placa la mia gas di …caster per un pò e credo che sarà difficile identificare in questo ambito timbrico qualcosa che la possa superare.
[…] singolo tipo stratocaster. Si indubbiamente trovo la telecaster con tre pickups troppo attraente, il meglio dei due mondi. Mi Chiedo perche’ Fender non abbia prodotto delle tele a tre pickups prima di arrivare alla […]