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Boss GT-1000 Core – Recensione

Negli anni ho avuto diversi multieffetti Boss, ME-70, ME-80, GT-100 e il GT-1 che tra l’altro ho ancora. Era da tempo che volevo provare il GT-1000, per capire se l’evoluzione dalla Tecnologia COSM ad AIRD fosse cosi’ sostanziale.Premetto che mi sono sempre trovato bene con la tanto bistrattata COSM, del GT-100 quello che non me l’ha fatto tenere e’ stata semplicemente la stazza da porta aerei, motivo per il quale quando e’ uscito il GT-1 sono passato alla pedalierina. L’ho usato tanto anche dal vivo, e non ho mai avuto problemi, secondo me attualmente, a circa 250 Euro e’ il migliore sul mercato in questa fascia di prezzo. Quando e’ uscito il GT-1000, seppur di dimensioni piu’ contenute rispetto al GT-100, oramai mi ero abituato troppo alla comodita’ del GT-1. Ma con il GT-1000 CORE i giochi son cambiati. Eh si, é possibile avere potenza e qualità in un formato compatto ma allo stesso tempo comodo e non limitato.

Quando suonavo dal vivo ero ossessionato dalle dimensioni e dal peso perché mi capitava spesso di dover viaggiare con la band in aereo e dovevo limitare il bagaglio, ma anche in alcuni casi partecipavamo ad eventi in cui era necessario salire sul palco montare tutto da zero in massimo 5 minuti, suonare 10-20-30 minuti e poi smontare tutto e scendere senza lasciare nulla perché il palco doveva essere usato per altre cose. Per questi motivi, la soluzione migliore doveva essere piccola leggera, tutta contenuta in un solo dispositivo e alimentabile a batteria o con un battery pack. Adesso non ho piu’ queste necessita’ pero’ le dimensioni sono sempre un fattore importante per la mia scelta per altri motivi. Un dispositivo compatto e’ più adatto ad un uso desktop, e visto che voglio usarlo in studio posso comandarlo tranquillamente dal computer collegato via USB, inoltre si presta meglio ad un uso in un setup modulare.

Ok, già da parecchio tempo Helix HX Stomp si proponeva come soluzione minimale stand alone o come componente integrabile con altri pedali convenzionali. Quando ho dovuto scegliere tra GT-1000 Core e HX STOMP pero’ devo ammettere che il fattore decisivo per me e’ stata la familiarità con l’interfaccia e il modo d’uso dei prodotti Boss, insomma io mi ci trovo a casa.

In realtà pero’ e’ stato come passare da un intimo monolocale con il GT-1 ad una villa con parco e piscina con il Core, all’inizio la catena del segnale mi ha spaesato anche perché più complessa di quella del GT-100, soprattutto per il numero di blocchi ripetuti, tipo gli equalizzatori e i delay, per non parlare dei tre blocchi paralleli e del send e return stereo (o due Mono).

Il bello del GT-1 e’ la semplicità della catena effetti, e alla fine io uso uso suoni molto semplici, inizialmente tutta la potenza del GT-1000 mi ha ubriacato ed effettivamente il rischio di farsi prendere la mano e di esagerare e’ altissimo.

Dal punto di vista hardware il gt-1000 condivide formato, materiali e costruzione dei pedali della serie 500. E’ solido e robusto, solo gli switch mi sembrano poco resistenti e ho letto in rete che qualcuno ha avuto problemi. Indubbiamente i vecchi switch della serie GT (fino al GT-100) erano indistruttibili, non so se mi sentirei tranquillo ad usare il gt-1000 live azionandolo sul paco con i piedi (e con la foga che normalmente si usa in queste situazioni)

Molti detrattori hanno criticato il display paragonandolo a quello del grillo parlante della Clementoni… non so voi, ma io preferisco un display di questo tipo piuttosto che un touch screen su un dispositivo fatto per stare per terra e per essere usato con i piedi. Non ho grossi problemi ad editare i suoni direttamente sulla macchina, ma se proprio voglio fare le cose comodamente l’editor Tone Studio e’ perfetto e il touch screen sarebbe inutile

Per qualche motivo a me oscuro molti considerano le simulazioni Boss arretrate e non allo stesso livello di quelle di Line 6 (non voglio confrontare con Fractal o Kemper) ma onestamente mi pare che siano quelle convinzioni dettate dal sentito dire e dal pregiudizio.

Boss ha identificato la propria tecnologia di modellazione come “COSM” per quasi due decenni, e il fatto che non venisse markettata con nomi diversi o numeri di release crescenti ha lasciato pensare che per diversi anni tutti i dispositivi condividessero sempre lo stesso motore. Avendo avuto diversi dispositivi COSM nell’arco degli ultimi 20 anni, mi sembra tutt’altro. L’ultimo dispositivo COSM attualmente in produzione e’ il GT-1 e personalmente ho trovato un miglioramento anche di questo rispetto al gt-100. Anche per scrollarsi via questi pregiudizi con il GT-1000 e’ stata introdotta la tecnologia AIRD, che comunque oltre al nome diverso si tratta di un approccio diverso alla modellazione.

Al di la dell’implementazione dei modelli “sotto il cofano”, la filosofia di base pero’ rimane la stessa in termini di amplificatori emulati e gestione dei tipi di casse.

Pochi Modelli che non fanno riferimento a modelli reali specifici, distinti per livelli di gain crescenti, e una serie limitata dei modelli più iconici con riferimenti specifici a prodotti storici, JC-120, Twin, Deluxe, AC30, Bogner, Rectifier etc.

Io ho sempre preferito usare i modelli “anonimi”. Sull’ME-80 il “Clean” o il “Crunch”, sul Gt-100 il “Natural Clean” o il “Combo Crunch”, cosi come sul GT-1, quasi sempre il “Natural’ e anche sul GT-1000 dopo varie sperimentazioni alla fine uso sempre il “Natural” e il “Boutique” (nuova declinazione di quello che prima era il Combo Crunch) o il “supreme”. Invece che cambiare tipo di ampli e fare varie patches con modelli diversi, tendo ad usare uno o due modelli di ampli come se fossero ampli in rig reali, cercando di cambiare la struttura di gain usando modelli di overdrives da mettere prima e lavorando sui livelli di gain e volume del modello di ampli. Forse proprio per questo mio modo di usare i modelli digitali sono poco attratto da quei dispositivi che offrono decine e decine di modelli che si ispirano ad amplificatori “reali”.

Per Boss questi modelli “no brand” sono quelli che hanno avuto più evoluzione passando dai vari step della tecnologia COSM e infine alla AIRD.

Dopo più un anno di utilizzo sono arrivato alla convinzione che sul boss GT-1000 le simulazioni di ampli suonano meglio con le casse AIRD invece che usando casse IR di terze parti.

Boss sul suo sito la spiega così:

Un punto chiave di AIRD è la relazione reattiva ampli/speaker, che è essenziale per il feel dinamico e la risposta musicale degli amplificatori valvolari. Questa relazione fondamentale prende vita negli amplificatori del GT-1000, producendo suoni sempre vivaci, pieni di punch, presenza e intensità. Grazie ad AIRD, il suono risponde sempre straordinariamente alle vostre dita, trovando il posto giusto nel mix e offrendo un’esperienza musicale veramente organica, sino a oggi impossibile per un processore per chitarra digitale.

Quindi usando IR di terze parti questa relazione reattiva si perde.

Con l’ultimo aggiornamento del firmware boss ha aggiunto nei blocchi FX un gruppo di effetti denominati “Mastering FX” da usare a fine catena dopo la simulazione di cassa prima dell’output che trattano il suono come se si entrasse in una channel strip di un banco, questo è molto utile per limitare l’uso di plugin in the box o nel caso si suona live per dare al fonito un suono fatto e finito. Sono state aggiunte casse AIRD e microfono ribbon nei parametri della cassa. Boss di solito è molto parca negli aggiornamenti e introduce novità interessanti senza stravolgere completamente il processore.

Patches

Non ho mai usato una patch di fabbrica in nessun multieffetto che ho avuto, di solito cancello le prime 20 patches e le inizializzo in modo da partire da una tabula rasa.

Sul GT-1 le mie patches sono tutte fatte con il modello di ampli Natural con livello di gain settato su medio, e’ il mio suono base a cui poi aggiungo l’overdrive, o il Warm o l’ OD-1, di solito preferisco questa soluzione ai modelli con piu’ gain. Con il GT-1000 CORE oltre al Natural mi sono trovato bene con il Boutique, sempre con livello di Gain settato su medio.
Per semplificare la catena ho spostato tutti i blocchi non in uso dopo gli output cosi prima degli output ho solo i blocchi che mi servono.

Ci tengo a sottolineare che piuttosto che fare patches usando diversi modelli di ampli preferisco usare il digitale come se fosse un rig reale dove invece userei il mio amplificatore preferito che costituisce la base del mio suono, conoscendolo nelle sue varie regolazioni per trovare il famigerato g… ops sweet spot o i vari punti ottimali e poi con pedali per i vari livelli di gain in cascata.

La stessa cosa faccio con le simulazioni di cassa, scelgo quella che potrebbe essere la mia cassa reale. Certo registrando e’ utile cambiare cassa per ottenere delle sonorita’ differenti per doppiare delle parti o separare parti diverse.

Ho fatto un po’ di esperimenti con i blocchi paralleli, ma devo dire che per i miei suoni sono una complicazione inutile, al massimo su alcune patches metto due ampli (con strutture di gain diversi) in parallelo ma con un ampli solo e una catena unica ho ottenuto risultati veramente convincenti. (edit: in realtà al momento la mia patch base usa Natural e Boutique in parallelo mixati in stereo)

Le modulazioni le uso con livelli molto bassi, giusto per aggiungere un po’ di movimento al suono, e con una componente del suono diretto sempre prevalente.

Il Boss GT-1000 permette di settare la simulazione di cassa sia in modalita’ linked, e quindi la stessa cassa esce in stereo oppure in modo indipendente per l’uscita destra e sinistra. se uso quindi due casse per ogni uscita su un’uscita metto un effetto rotary (non sempre attivo ovviamente ma attivabile al bisogno) che mi simula molto realisticamente come se avessi un leslie solo su un canale, perfetto per cose alla David Gilmour.

Magari approfondirò in un articolo specifico come realizzo le mie patches.

Uso in Studio

Come ho detto sopra, la scelta di un’unità compatta da usare desktop è dovuta al fatto che l’utilizzo principale che ne faccio è per home recording. Il Core ha funzioni avanzate di interfaccia audio come il reamping e la possibilità di usare 3 gruppi stereo di out via USB, main, sub e dry, unite alla flessibilita’ incredibile nel routing del segnale, permette di fare cose veramente interessanti con i sub out e con i loop send e return.
In studio uso fondamentalmente due patches, una con le simulazioni interne, Natural e Boutique in parallelo, e una con un ampli reale e la simulazione di cassa con IR tramita il Two Notes Cab M+ messo tutto in un loop send return del gt-1000 Core, in questo modo posso usare effetti prima dell’ammplificatore (Phaser e Flanger mi piacciono prima) e chorus delay e reverberi in stereo dopo l’amplificatore. La patch con le simulazioni mi permette di ottenere molto fedelmente il suono del mio amplificatore valvolare.

Uso dal Vivo


Non l’ho mai usato dal vivo, e credo che per un uso di questo tipo la versione full size o il nuovo GX-100 siano più adatti, ma per situazioni dove sia necessario ridurre al massimo l’impronta sul palco e il bagaglio, con un paio di switch doppi esterni si può tranquillamente usare con qualche piccolo accorgimento di assegnazione degli switch in modo di avere tutto il necessario a portata di piede. Soprattutto se si usano suoni semplici dal vivo potrebbe essere più che adeguato

Cosa non mi piace del GT-1000 Core

Considerato che comunque è più di un anno che lo uso, sono riuscito ad adattarmi anche agli aspetti che mi piacciono di meno, ad ogni modo credo sia importante evidenziarli.
Il primo è senz’altro il fatto che tutti i blocchi sono sempre presenti nella catena effetti, questo a mio avviso complica la gestione di catene semplici dove non serve che tutto sia li presente (anche se disattivato), ritengo anche ridondanti i 4 delay e gli equalizzatori, nemmeno sforzandomi riuscirei a trovare un uso ragionevole di 4 delay oltre al master delay. Avrei preferito avere un paio di blocchi FX in più piuttosto.

L’altra cosa che trovo un pò cervellotica è la gestione dell’output che va settato su “Recording” per poter cambiare i tipi di cassa mentre se settato sul “line” non si può fare e il fatto che non ci siano dei blocchi cabinet veramente indipendenti dal blocco preamp, se il preamp è disattivato le casse non funzionano, questo non permette di usare un preamp/amp esterno nel loop e usare le casse interne del GT.

La gestione del caricamento delle IR di terze parti è veramente fatta male, è da considerare che nella prima versione del firmware rilasciato non era possibile caricarle, la cosa ha creato parecchio malumore nei potenziali clienti ed è stata aggiunta successivamente, quindi è comprensibile che non sia stata progettata nel migliore dei modi fin da subito. Non ho avuto modo di provarne uno, ma il Boss IR-200 che è stato progettato specificatamente per usare IR dovrebbe avere una gestione molto più avanzata e semplificata. Sarebbe bello che il gt-1000 venisse aggiornato in una direzione simile.

Cosa mi piace del GT-1000 Core

beh qui rischierei di tirare fuori tutto il mio essere un fanboy di Boss, innanzitutto gli effetti sono i classici Boss, al top della loro evoluzione digitale. PUNTO.

A livello Hardware ha convertitori molto buoni e una latenza ai minimi per questo tipo di macchine, a differenza dell’ HXstomp il processore è lo stesso della versione GT-1000 full size. Questo fa si che non ci siano limiti agli effetti utilizzabili in catena, se non il limite massimo dei blocchi presenti (24).
Tutta questa potenza non richiede una centrale nucleare per essere alimentata, il GT-1000 è alimentabile con un normale alimentatore e richiede una corrente modesta, in questo modo può essere inserito in una pedaliera ed alimentato come gli altri pedalini.
Le connessioni sono complete, loop stereo separabile in due mono posizionabili in punti diversi della catena effetti, midi in e out su mini jack trs e due uscite per 4 switch o due pedali di espressione, una di questa puo’ essere configurata per controllare lo switch di un amplificatore. Insomma ci sono tutte le connessioni che possono servire, chiedere di più in un formato così ridotto è veramente impossibile.

Concludendo

Effettivamente io credo di usare una minima parte delle potenzialità di questo processore, ma avere tutte queste potenzialità mi permette di fare tutto quello che mi serve senza mai incontrare limitazioni. Pur non dovendo suonare in giro, le dimensioni sono veramente comode per come lo uso in studio.

Recentemente Boss ha lanciato un nuovo processore, il GX-100, non ho avuto modo di provarlo ma a quanto ho visto sula carta potrebbe essere il processore che utilizzerei se suonassi dal vivo, forse avrei preferito un’evoluzione dell’ME-80, un’interfaccia molto immediata con accesso diretto a tutti i parametri, con i suoni del GT-1000, e ancora spero che la serie ME venga aggiornata, ma il GX-100 di fatto ha una modalità manual che permette di usarlo come una pedaliera di pedalini singoli, cosa che di solito preferisco nell’uso dal vivo.

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